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Bonus anziani da 850 euro al mese, chi può ottenerlo e come spendere i soldi: le istruzioni dell’Inps

L’Inps ha dedicato una nuova circolare al bonus anziani da 850 euro al mese, destinato a anziani di almeno 80 anni, titolari di indennità di accompagnamento e con Isee non superiore a 6mila euro e “bisogno assistenziale gravissimo”. Si specificano anche come si può spendere il bonus. Le domande sono aperte da gennaio, ma si attende un ultimo decreto per mettere in pratica la misura.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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Il bonus anziani da 850 euro al mese sarà erogato, in via sperimentale, da gennaio 2025 a dicembre 2026 alle persone che rispettano i requisiti: età di almeno 80 anni, Isee sotto i 6mila euro, essere già beneficiari dell'indennità di accompagnamento e in una condizione di "bisogno assistenziale gravissimo". Il nome ufficiale della misura è Prestazione universale, e unisce l'indennità di accompagnamento con un "assegno di assistenza" da 850 euro al mese.

Le domande sono aperte da gennaio, ma si attende ancora un decreto del ministero del Lavoro – vicino all'approvazione – per partire definitivamente con la misura. Nel frattempo, l'Inps ha pubblicato una nuova circolare che chiarisce alcuni dettagli sui requisiti e su come si potranno usare i soldi ricevuti.

Chi può ottenere il bonus anziani: i requisiti

Come detto, i requisiti per ottenere il bonus anziani da 850 euro sono stringenti. Il bonus anziani può essere erogato solamente a chi ha almeno 80 anni ed è già titolare dell'indennità di accompagnamento, a patto che abbia anche un Isee valido al di sotto dei 6mila euro e gli venga riconosciuto un bisogno assistenziale gravissimo.

L'Isee, dal mese di marzo in poi, non può più essere quello calcolato lo scorso anno, ma deve essere aggiornato. Per chi la riceve, la Prestazione universale sostituisce sia l'indennità di accompagnamento sia gli altri eventuali contributi erogati dagli Ats per pagare badanti o servizi di assistenza.

Cos'è il bisogno assistenziale gravissimo e chi lo controlla

In particolare, per stabilire se ci sia il "bisogno assistenziale gravissimo" si deve rispettare sia il criterio sanitario, "relativo alla compromissione della salute della persona con disabilità", e il criterio sociale, che riguarda le "criticità e problematiche della condizione familiare e socio-assistenziale".

In particolare, per il criterio sanitario serve un'apposita commissione medica, composta normalmente da tre medici scelti dall'Inps. Questa valuta i documenti a disposizione e dà un giudizio medico-legale, in particolare per stabilire se la persona ha "necessità di assistenza continua 24 ore su 24, a volte prestata anche da più persone contemporaneamente, l’interruzione della quale, anche per un periodo molto breve, può portare a complicanze gravi o anche alla morte". Questo non significa necessariamente che la persona debba usare apparecchiature mediche salva-vita, ma che serve una "sorveglianza attiva" e ininterrotta.

Il criterio sociale, invece, passa da un questionario che si compila quando si fa domanda per il bonus anziani. Qui bisogna dare informazioni sulla composizione della famiglia, gli eventuali altri contributi che si ricevono dalle amministrazioni locali, e altri dati simili. Questo porta a un punteggio, e se si resta entro la soglia prevista il criterio è rispettato.

Come fare domanda per ottenere gli 850 euro del bonus

Per fare domanda e ricevere il bonus anziani è possibile andare sul sito dell'Inps, alla pagina dedicata, e accedere con Spid o Carta d'identità elettronica. Se si preferisce procedere di persona, è sempre possibile chiedere assistenza agli istituti di patronato sul territorio.

La domanda si può presentare dal 1° giorno del mese in cui si compiono 80 anni. La possibilità di presentare la richiesta resta sempre valida, fino al 31 dicembre 2026 (l'ultima mensilità in cui sarà erogato il bonus sperimentale). I soldi vengono erogati a partire dal mese in cui si fa domanda, naturalmente se questa viene accolta.

Come si possono spendere gli 850 euro del bonus

L'Inps chiarisce che la la Prestazione universale consiste in una quota fissa che corrisponde all'indennità di accompagnamento, erogata con le solite modalità, e un "assegno di assistenza" che è appunto il bonus anziani da 850 euro al mese. Questo viene pagato con procedure automatizzata dalla piattaforma Prestazione universale.

In particolare, questi 850 euro si possono usare solo per due scopi. Per pagare lavoratori domestici che assistono – badanti o colf – con un contratto regolare che lavorano per almeno 15 ore a settimana, oppure acquistare dei servizi di cura e assistenza.

Per questi ultimi, l'Istituto ha fornito un elenco dettagliato. Ecco i servizi, non sanitari né infermieristici, che si possono pagare con il bonus da 850 euro al mese:

  • servizi di cura e di igiene della persona;
  • servizi di lavanderia;
  • servizi per il confezionamento o la distribuzione di pasti a domicilio;
  • servizi per la cura e l’aiuto nella gestione della propria abitazione;
  • servizi per l’accompagnamento a visite;
  • servizi per lo svolgimento di piccole commissioni;
  • servizi per il disbrigo pratiche amministrative.
  • servizi mirati al sostegno relazionale per il mantenimento di relazioni sociali;
  • servizi per l’aiuto al mantenimento di abilità pratiche;
  • servizi di sostegno psicologico/educativo;
  • servizi sociali di telesoccorso e teleassistenza.

Nello stesso mese non si possono usare i soldi sia per pagare un assistente domestico, sia per acquistare questi servizi, ma solamente una delle due cose. Ci saranno poi dei controlli automatici, per cui sarà necessario conservare le buste paga del dipendente o le fatture dei servizi ricevuti. Chi non utilizza gli 850 euro decadrà dal beneficio.

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