Bonus 600 euro Inps, Pirozzi smentisce coinvolgimento: “Fake news, li ha chiesti mia moglie”
Sergio Pirozzi, è vero che lei sarebbe uno dei consiglieri regionali che hanno ottenuto il bonus Inps?
Questa è una fake news. Querelerò il Tempo che ha fatto uscire la notizia. La domanda per il contributo da 600 euro, che è personale, l’ha fatta mia moglie e i soldi sono arrivati sul suo conto corrente.
Che lavoro fa sua moglie?
Mia moglie lavora da vent’anni. Ha voluto riaprire l'edicola cartoleria ad Amatrice dopo il terremoto con un atto d’amore per quel territorio sapendo che un esercizio del genere è un servizio pubblico, anche se vende due giornali al giorno. Poteva chiudere il negozio e trasferirsi a Roma, ma ha voluto resistere.
Lei non ha nessun ruolo in quell’attività?
La società è una Sas. Io sono socio accomandante, non sono amministratore, non verso contributi l’Inps. Fa tutto mia moglie, è lei che ha il potere di firma e la responsabilità.
C’è però forse una questione di opportunità politica
Quando mi disse che aveva chiesto il contributo con la sua posizione Inps io lì per lì mi sono arrabbiato. Ma lei mi ha risposto: Io non voglio essere una donna dell’Ottocento che viene mantenuta dal marito. Di fronte a una cosa del genere ho alzato le mani, ha ragione lei. È una forma di sessismo al contrario battersi per l’emancipazione femminile e poi usare il lavoro di mia moglie per attaccare me. Che lei chieda aiuto in un momento di difficoltà è legittimo, altra cosa è se lo avessi fatto io.
L’attività di sua moglie ha ottenuto altri contributi per l’emergenza Covid?
Come società, stando in un posto martoriato, se ha fatto la domanda per i mille euro a fondo perduto, questa è un’altra partita. Se no ai tempi del terremoto non avrebbe dovuto prendere neppure i bonus del Comune per chi aveva avuto l’attività distrutta dal sisma.
A questo va aggiunto il suo stipendio da consigliere regionale
Sono 7600 euro netti, tutto compreso. Io ho due processi penali in corso, gli avvocati vanno pagati, anche se poi quando sarò assolto il Comune mi ridarà i soldi. Inoltre, senza dirlo, faccio beneficienza perché dopo il terremoto il mondo mi ha aiutato e ora è giusto che io aiuti gli altri. Ma ripeto, tutto questo non c’entra con il lavoro di mia moglie, che giustamente non vuole dipendere da me.
Insomma, non ci sta a passare per privilegiato
Non ho niente da nascondere. La mia storia parla chiaro. Ogni giorno faccio 320 chilometri al giorno per andare in Regione e tornare ad Amatrice. Ho iniziato a fare politica dal 1995, se facciamo una media di quanto ho preso in questi venticinque anni, non saranno nemmeno 400 euro al mese. Da sindaco prendevo 660 euro e ho rinunciato al mio lavoro di allenatore. Chi vuole dipingermi come un privilegiato casca male.