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Bonus 600 euro, deputato Marco Rizzone (M5s) ha intascato l’assegno: Crimi ne chiede la sospensione

Si allarga la vicenda del bonus da 600 euro, destinato a partite Iva, lavoratori autonomi e professionisti. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle Vito Crimi ha deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei probiviri “chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la conferma dei due deputati della Lega, Murelli e Dara, arriva anche il nome di un pentastellato coinvolto nella vicenda del bonus Covid. Si tratta del deputato Marco Rizzone, che avrebbe richiesto il bonus di 600 euro destinato alle partite Iva, che hanno incontrato difficoltà durante l'emergenza.

"In relazione alla vicenda del bonus da 600 euro, destinato a partite Iva, lavoratori autonomi e professionisti, ho deferito il deputato Marco Rizzone al Collegio dei Probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione", ha dichirato in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi.

Lo scandalo Inps si allarga quindi, alla vigilia dell'audizione del presidente dell'Istituto di previdenza Pasquale Tridico, che domani sarà ascoltato in commissione Lavoro alla Camera. Tridico, scelto proprio dal M5s, domani dovrà chiarire ai parlamentari ulteriori dubbi e soprattutto dovrà fare i nomi degli altri due deputati coinvolti. Sarebbero stati in tutto tre i deputati che hanno intascato l'assegno. Per gli altri due la richiesta sarebbe stata rigettata. Murelli e Dara sono stati già sospesi dalla Lega.

Chi è Marco Rizzone

Il deputato pentastellato finito nell'occhio del ciclone è Marco Rizzone, 37 anni, di Genova. Ha fatto richiesta del bonus autonomi durante la crisi Coronavirus, sebbene percepisse già uno stipendio da parlamentare.

Laurea in finanza e dottorato alla Scuola Sant'Anna di Pisa, Rizzone è un imprenditore nel settore delle tecnologie e del turismo. Ha creato l'App Zonzo Fox, una guida turistica nelle città italiane. Eletto con il Movimento 5 stelle nel 2018 nel collegio uninominale di Genova, ma non militante della prima ora, Rizzone è ora componente della commissione attività produttive della Camera e della commissione d'inchiesta sulle Banche. Nel 2019 ha dichiarato un reddito di 74.995 euro e il possesso di diverse azioni, da Enel a Leonardo, Pirelli ed Eni.

È stato anche tra i sostenitori dell'alleanza del M5S con il Partito Democratico per le elezioni regionali in Liguria e negli ultimi mesi si è speso molto nella trattativa che ha portato alla candidatura del giornalista Ferruccio Sansa alla presidenza della Regione Liguria per i giallorossi.

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