Bonino a Fanpage: “Se Salvini ha prove di un complotto le mostri. Patto con Tunisi sui migranti è un flop”
Emma Bonino, leader di +Europa, ex ministra degli Esteri ed ex commissaria europea, considera il memorandum firmato da Ue e Tunisia sui migranti un completo "flop". Quell'accordo, firmato a luglio, che Meloni aveva rivendicato come un grande successo e come un "modello per le relazioni tra l'Ue e i Paesi del Nord Africa", e che per il ministro Piantedosi era essenzialmente una declinazione del ‘blocco navale' promesso dal governo Meloni, non ha impedito le partenze dei migranti. E una prova plastica di questo fallimento è quanto sta succedendo in questi giorni a Lampedusa, dove sono arrivati nel giro di 48 ore 7mila migranti, con un picco di 5.018 sbarchi in una giornata. Quasi tutti provenienti dalla Tunisia, lo stesso Paese con cui Meloni ha siglato l'intesa.
Mentre scriviamo, sull'isola vanno avanti i trasferimenti: l'ultimo dato comunicato dalla Croce Rossa Italia sull'hotspot di contrada Imbriacola è 4200 presenze. Nella notte non ci sono stati sbarchi: in tutto quasi duemila persone oggi lasceranno l'isola, diretti verso centri siciliani.
I rapporti tra Europa e Tunisia sono ormai ridotti ai minimi termini, e lo dimostra il fatto che il Paese Nord Africano ha negato l'ingresso nel suo territorio a una delegazione dell'Europarlamento, che aveva in programma una visita per oggi. Quello che è successo con il Parlamento Ue Emma Bonino lo giudica "grave": "Negare addirittura una visita di una delegazione dell'Europarlamento è un fatto grave. Non credo comunque che la vicenda possa concludersi qui, ci saranno conseguenze. Sicuramente è uno schiaffone all'Unione europea", ha detto l'ex titolare della Farnesina a Fanpage.it.
Da parte sua il Parlamento europeo ha reagito chiedendo di sospendere quel momorandum: "Il diniego del governo di Tunisi all’ingresso nel Paese di una delegazione della commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo rappresenta un fatto molto grave e conferma l’errore di valutazione politica e strategica che la Commissione ha compiuto siglando il memorandum con Saied", ha detto a Fanpage.it la vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente di S&D, Pina Picierno.
Secondo Bonino il recente accordo con Saied, firmato anche da Meloni, "ha dato anche riparo a questa disumana campagna che Saied ha scatenato contro i migranti che provengono dall'Africa subsahariana, che sono stati deportati anche nel deserto e lasciati lì a morire, senza acqua, cibo, coperte".
"Il memorandum con la Tunisia è un flop"
Persino la Lega, alleato di Meloni, ha detto oggi per bocca del vicesegretario Andrea Crippa che "la via diplomatica" intrapresa dalla premier in questi mesi è stata un fallimento, non ha prodotto risultati: "Detto da Salvini fa anche ridere, ridere amaro naturalmente", ha commentato secca l'ex senatrice di +Europa. "Lui aveva impostato così la sua campagna elettorale su ‘Li cacceremo tutti', salvo rendersi conto, una volta arrivato al ministero, che non era possibile. Ora Meloni ha tentato quest'accordo, che è, come era ampiamente prevedibile, un emerito flop. Tra l'altro il nostro Paese non è affatto pronto a gestire un'emergenza come quella che vediamo a Lampedusa, un'emergenza che non è numerica, ma umanitaria. Non abbiamo nessun piano", ha aggiunto Bonino, secondo cui dopo il terremoto in Marocco e le inondazioni in Libia la situazione potrebbe peggiorare. "Ora possiamo aspettarci nuovi flussi di disperati", alla luce delle crisi, anche climatiche, che i Paesi del Nord Africa stanno attraversando.
Secondo l'Oim una prima azione concreta per decongestionare l'isola di Lampedusa potrebbe essere intanto quella di smettere di ostacolare le Ong, permettendo alle navi da soccorso di pattugliare la rotta tunisina, in modo da salvare i migranti in mare, prima che sbarchino sulla maggiore delle Pelagie, portandoli magari in Sicilia. "Chiaramente le Ong fanno un lavoro eccezionale, nonostante il governo le abbia sempre disprezzate, per non dire di peggio. Ma certamente non sono la soluzione", ha detto Bonino a Fanpage.it.
Bonino contro Salvini
Ieri Salvini ha lanciato delle accuse pesanti, sostenendo che quello che sta accadendo a Lampedusa, con l'impennata degli sbarchi, non è casuale. Secondo il vicepremier ci sarebbe stata una vera e propria "regia", per colpire il governo italiano. Un "atto di guerra", "qualcosa di voluto e organizzato anche per mettere in difficoltà un governo scomodo", sono state le sue esatte parole. Senza identificare però un preciso responsabile. Il suo vice Crippa è stato più esplicito: "Il governo della Tunisia ha dichiarato guerra all'Italia". Per Bonino non è altro che l'ennesima "teoria del complotto": "Chi sarebbero i mandanti e gli organizzatori? Se Salvini ha delle prove le condivida. Sono tutte elucubrazioni che fanno più male che bene. Nel frattempo abbiamo una realtà di cui occuparci".
Intanto anche la Germania e la Francia hanno voltato le spalle all'Italia: Berlino ha sospeso il "meccanismo di solidarietà volontaria", Parigi ha serrato le frontiere a Ventimiglia e Mentone. Difficile pensare che non ci sia un nesso con le politiche sull'immigrazione del governo Meloni, considerato anche il fatto che l'Italia a dicembre 2022 ha sospeso, "per motivi tecnici" il ritorno nel nostro Paese dei cosiddetto ‘dublinanti', cioè i migranti che hanno fatto il primo ingresso in Italia (secondo la Convenzione di Dublino i richiedenti asilo che viaggiano in un altro Paese della Ue senza permesso dovrebbero essere rimandati nel Paese di primo ingresso).
"È difficile determinare un nesso di causa-effetto, con i dati attuali. Questo è un dossier grigio. Non è sicuramente un bello spettacolo la decisione presa da Francia e Germania. È un fallimento degli Stati membri dell'Unione europea, che non vogliono accogliere questi disperati – ha detto Bonino – La Commissione europea ha fatto tante proposte in questi anni, tutte respinte dagli Stati membri, l'unanimità su una politica europea sull'immigrazione non si è mai trovata. Fino a quando non ci arriveremo ogni Stato farà come gli pare, per rispondere al proprio elettorato".