Bonino a Fanpage: “Pd capisca che i diritti civili non sono roba chic da ricchi, sono diritti sociali”
La senatrice e leader di +Europa, Emma Bonino, in corsa per le politiche del 25 settembre, candidata nel primo municipio di Roma, in un'intervista a Fanpage.it ha bacchettato il Partito Democratico, alleato in coalizione, sul tema dei diritti civili: "I partiti di sinistra, tradizionalmente, hanno sempre pensato che i diritti civili sono roba da ‘pariolini', una roba chic, di cui si occupano i ricchi. Non è così, cerco di spiegarglielo da 30 anni che in effetti si tratta di diritti sociali, perché chi ha soldi ha sempre risolto il problema andando a Londra o a Parigi, e questo vale anche per la legge 40 (fecondazione assistita ndr). Bisogna sempre forzarli, tirarli. Oggi i dem vanno un po' più forte sullo Ius scholae, ma sull'eutanasia per esempio non vogliono proprio sentire", si sfoga Bonino.
"La legalizzazione della cannabis è un tabù, come se stessimo proponendo chissà cosa…Il disegno di legge fermo in Parlamento prevede la coltivazione di 4 piantine, solo 4, che mi viene da ridere amaro, ed è stato stravolto e annunciato da Salvini come "si legalizzano tutte le droghe". Forse il poveraccio non ha avuto tempo di leggere la legge".
Quanto è a rischio il diritto all'aborto se vince la destra
Su un altro grande tema della campagna elettorale, quello del diritto all'aborto, su cui Meloni anche oggi dice di non voler intervenire, lasciando la legge 194 "esattamente com'è" – salvo insistere sulla parte della "prevenzione", aiutando le donne a fare una "scelta diversa" – Bonino ricorda che il diritto per le donne di interrompere la gravidanza già oggi non è pienamente garantito: "Secondo me siamo già andati ampiamente indietro. Questa legge 194 non sarà toccata secondo me, dal punto di vista legislativo, ma semplicemente non è applicata in molte Regioni. (Quella di Meloni ndr) È anche più subdola come campagna. Non è così volgare come quella di Orban, ‘facciamo ascoltare il battito dei feti', ‘il cimitero dei feti', tutte queste volgarità probabilmente servono in campagna elettorale, ma io non credo che questo Paese possa e voglia tornare così indietro. Il problema reale è che la legge non la applicano. Se poi vorranno anche cambiarla in Parlamento quello si vedrà".
L'appello di Bonino agli indecisi
"Quello che mi preoccupa oggi è questo 40% di cittadini che non andranno a votare o sono ancora indecisi. Soprattutto quelli che non andranno a votare perché la scelta è molto chiara: o stai di là con Putin, Trump, Meloni, ancorché incipriati, o stai con le democrazie occidentali, che pure un po' ammaccate sono quelle che ci garantiscono più libertà, libertà economiche e libertà civili", ha detto ancora Bonino a Fanpage.it.
"In politica, come nella vita privata, non esiste il vuoto, chi lascia un vuoto deve sapere che questo viene riempito da altri. E mi fa impressione pensare che il destino di questo Paese sia affidato sostanzialmente al 40% che non va a votare".
Per la leader di Più Europa ci sono soltanto due strade possibili: "Cerco di responsabilizzare in tutti i modi anche i cittadini che una piccolissima parte di responsabilità se la devono prendere. Perché la scelta del 25 settembre non è sulle stupidaggini, sul gossip, chi canta cosa, è su dove va e dove andrà il nostro Paese, o con l'Europa o con chi la vuole distruggere".