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Elezioni regionali 2024

Bonelli: “Avs seconda forza del Csx in Liguria, con Schlein per una coalizione stabile. M5s? Necessario”

Angelo Bonelli, parlamentare e portavoce di Europa Verde, in un’intervista a Fanpage.it rivendica il successo di Avs, che ha confermato la buona performance delle europee: “Subito dopo le elezioni regionali dell’Umbria e dell’Emilia-Romagna penso sia necessario un momento di confronto per capire come costruire un’alleanza alternativa alla destra. Il M5s? Un alleato necessario”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alle ultime Regionali in Liguria il risultato di Avs, al netto della sconfitta del centrosinistra, è stato positivo. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno confermato il risultato ottenuto alle europee di giugno, dimostrando che il consenso raccolto da Avs non era solo una conseguenza di una candidatura forte e trascinante come quella di Ilaria Salis. Il 6,2% della Liguria (pari a più di 34mila preferenze) non è molto lontano dalla performance delle elezioni europee (6,8%). Ma i voti di Alleanza Verdi Sinistra, insieme a quelli del Pd (oltre 160mila) non sono bastati ad assicurare la vittoria ad Andrea Orlando, ex ministro dem, che è stato in grado di riunire attorno a sé una coalizione larghissima. Quali sono stati dunque gli errori e cosa può insegnare questo risultato per il futuro? Ne abbiamo parlato con il deputato Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde.

Onorevole, il risultato di Avs per voi è stato positivo, nonostante alla fine abbia vinto Bucci. Siete la seconda forza del centrosinistra. Da cosa si deve partire ora per costruire una coalizione progressista, che sia davvero credibile e riconoscibile a livello nazionale, come suggerisce anche Andrea Orlando?

Non ne abbiamo mai discusso, penso che sia questo il tema più rilevante sul piano politico. Subito dopo le elezioni regionali dell'Umbria e dell'Emilia-Romagna penso sia necessario un momento di confronto per capire come costruire un'alleanza alternativa alla destra. Il primo passaggio è quello di individuare i minimi comuni denominatori programmatici. Se non lo facciamo il rischio è che prevalgano le polemiche su una questione centrale che in molti attendono, ovvero come vogliamo cambiare l'Italia? Qual è la visione alternativa che proponiamo? Se non offriamo queste risposte la conseguenza è che i cittadini preferiscono rimanere a casa, invece di andare a votare. Anche se il grande livello si astensionismo che ha segnato le elezioni in Liguria è stato determinato anche da quello che in molti si ostinano a chiamare ‘maltempo', nonostante ci troviamo davanti a un'evidente crisi climatica.

Ma ci sono stati secondo lei anche fattori interni alla coalizione, che hanno magari scoraggiato i potenziali elettori, spingendoli a disertare le urne?

Vorrei sottolineare che dal voto sono emersi anche segnali da non trascurare. Per esempio Bucci, sindaco di Genova, nella sua città è stato sconfitto, il centrosinistra ha prevalso con sette punti di distacco rispetto al centrodestra. Questo ci fa capire che alle prossime elezioni amministrative possiamo conquistare Genova, se non facciamo gli errori che sono stati compiuti in questa campagna elettorale.

Quali sono stati gli errori? 

Io penso che Orlando sia stato il miglior candidato possibile, che ha dimostrato con grande coraggio e impegno di volersi misurare con una sfida difficile. Quello che sicuramente dobbiamo evitare è la litigiosità pubblica, che sicuramente non ha aiutato.

Forse Bucci non aveva tutti i torti quando in conferenza stampa ha detto che una coalizione deve essere coesa e "i panni si lavano in casa".

Si dovrebbe avere questo orientamento, purtroppo abbiamo assistito a una raffica di interviste che non ci hanno agevolato.

Si riferisce alle divisioni all'interno del M5s, e alle uscite di Conte e Grillo?

Sicuramente ora abbiamo la necessità di avere una coalizione stabile. Io auspico che il M5s, con gli Stati generali che sono stati convocati per fine novembre, possa trovare la giusta rotta, superare le polemiche che ci sono con il suo Garante, per dare all'alleanza il suo contributo, che ritengo importante.

Pensa che il M5s possa essere un alleato affidabile?

Sì, credo sia un alleato necessario. Dopodiché non ho nulla in contrario che in quest'alleanza si costruisca un centro innovatore.

Significa che siete aperti a un'eventuale collaborazione con Italia viva? Bonifazi ha ricordato che Renzi alle Europee ha preso in Liguria 6.500 voti di preferenza e Paita altri 4.200…

Ieri Renzi e i suoi dicevano che con la loro presenza in coalizione avremmo vinto. Io questo non lo so, bisognerebbe avere una controprova, magari avremmo perso con un distacco ancora maggiore. La sommatoria delle singole sigle di partito non equivale necessariamente alla somma algebrica, non funziona così in politica. Non possiamo dimenticare il fatto che la stagione renziana non è stata certo una fase indolore per il Paese, e in primo luogo ha rappresentato un problema per il Partito Democratico, segnato poi dalla scissione. Nella mia vita non ho mai posto veti a nessuno, al massimo li ho subiti i veti. Il tema principale, lo ripeto, è la questione dei contenuti e dei programmi. Non intendo aprire oggi una polemica con Renzi, perché abbiamo le elezioni dell'Umbria e dell'Emilia-Romagna, e dobbiamo vincerle. Rimando quindi la questione a una valutazione complessiva che spero che il Pd ed Elly Schlein possano affrontare dopo le elezioni, affinché aprano un confronto per la definizione dei perimetri programmatici. Una volta fissati in quelli il resto verrà di conseguenza.

Il prossimo appuntamento è tra meno di 20 giorni, con De Pascale e Proietti che proveranno a vincere in Emilia-Romagna e Umbria. Vi preoccupa l'astensionismo? In Liguria l'affluenza è stata molto al di sotto del 50%.

Certo ci preoccupa, ci dobbiamo porre il problema di come recuperare questo voto. Chi oggi decide di astenersi lo fa dopo numerose delusioni. Ci sono ceti sociali che vivono una crisi imponente, che sentono di non essere rappresentati adeguatamente. Gli attacchi alla magistratura, il no al salario minimo, la crisi climatica, che non viene affrontata dal punto di vista sociale ed economico, sono tutte questioni cruciali per il Paese. La destra ha inquinato il dibattito su questi temi, il nostro obiettivo deve essere smontare le sue bugie.

Qualcuno dopo le elezioni europee diceva che il vostro ottimo risultato era stato trainato dalla candidatura di Ilaria Salis. In Liguria mancava una candidatura altrettanto attrattiva, eppure avete mantenuto una percentuale soddisfacente. Come spiega questo successo?

Chi dice che il nostro risultato elettorale era un risultato drogato non ha capito cosa è Alleanza Verdi e Sinistra. Oggi Avs si sta radicando, abbiamo una presenza nei territori di ragazze e ragazzi, preparati, competenti, autorevoli, che fanno politica, che sanno raccogliere consenso. A Genova per esempio è stata eletta consigliera Selena Candia, una giovane mamma. A Savona è stato eletto un giovane ex candidato sindaco, Jan Casella. Qualcuno sottovaluta il fatto che Avs sta costruendo una forte presenza sociale nel Paese.

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