Dopo la calendarizzazione della crisi di Governo e la certezza sui tempi entro i quali verranno discusse in Parlamento le mozioni pro e contro il Berlusconi IV, arriva anche la conferma dell'intenzione del Partito Democratico di portare avanti la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro alla Cultura Sandro Bondi, giudicato corresponsabile dell'ormai tristemente celebre crollo di Pompei. "Abbiamo chiesto e ottenuto la calendarizzazione, nello spazio che spetta all'opposizione, della mozione di sfiducia individuale contro il ministro Bondi che si voterà il 29 novembre", queste le parole di Dario Franceschini al termine della riunione dei capigruppo alla Camera, a confermare una "richiesta che non ha nulla a che vedere con l'impegno a rinviare a dopo l'approvazione della legge di stabilità, le mozioni di sfiducia. Questa infatti" ha concluso l'esponente del Partito Democratico "è un'altra cosa, è una mozione individuale".
Una decisione che era nell'aria, dal momento che le opposizioni hanno sempre manifestato la loro indignazione per l'operato di un Ministro che ben prima del disastro di Pompei era considerato "inadatto al ruolo", "ostaggio di Tremonti", "incompetente e remissivo". Ovviamente la Maggioranza fa quadrato intorno all'esponente del PDL, con il Capogruppo Fabrizio Cicchitto che addirittura giudica la mossa delle opposizioni "una grave lesione rispetto all'accordo raggiunto al Colle" e già in molti si chiedono se sull'argomento si pronuncerà anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, da pochi giorni rientrato dopo il G20 di Seoul.