Bombardieri (Uil) a Fanpage.it: “La manovra del governo è sbagliata, vuole tornare alla Fornero”
L'incontro di ieri sera tra governo e sindacati si è concluso con una fumata nera. All'uscita da Palazzo Chigi i tre sindacalisti hanno parlato di grande insoddisfazione, con tanto di minaccia di una mobilitazione nel caso in cui l'esecutivo non ripensi a quanto scritto nella legge di Bilancio. Mancano ventiquattro ore al Consiglio dei ministri in cui dovrebbe essere approvata la manovra, ma le trattative sembrano in stallo. Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha spiegato a Fanpage.it cosa è successo ieri sera e quali sono i motivi dello strappo improvviso tra governo e sindacati.
Segretario Bombardieri, perché l'incontro di ieri con il governo è andato male? Si è parlato di un Draghi contrariato che ha abbandonato il tavolo…
Draghi se n’è andato scusandosi perché aveva un altro impegno. L’incontro è andato male perché nella manovra, per come ce l'ha illustrata il governo, non ci sono risposte alle tante richieste e proposte che il sindacato ha fatto negli ultimi mesi. Ci sono poche risposte parziali che non possono essere soddisfacenti rispetto alla situazione del Paese, che secondo noi va affrontata tutelando i più deboli, donne, giovani e chi durante la pandemia è rimasto indietro.
Questo scontro si è consumato sul tema delle pensioni?
No, si è parlato di tanti temi, a partire dalla riforma degli ammortizzatori sociali. Era stato chiuso un accordo con il ministro Orlando che prevedeva un impianto con un costo fra i sette e gli otto miliardi per garantire un ammortizzatore sociale a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Serviva a semplificare il sistema e le aziende avrebbero tutte contribuito alla costruzione di questa salvaguardia sociale. In manovra i miliardi sono tre, e noi non sappiamo quanto e come l'accordo sarà modificato.
Poi c'è il la riforma fiscale…
Ci hanno detto che avrà una dotazione economica di otto miliardi di euro e ovviamente noi chiediamo che siano utilizzati per il taglio del cuneo fiscale, per aumentare il potere di acquisto di lavoratrici e lavoratori dipendenti e per una rimodulazione dell’Irpef, per poter dare soldi ai pensionati di questo Paese. Ma il governo ci ha detto che quei soldi dovranno essere utilizzati per la riforma dell’Irpef e dell’Irap, quindi non si parla di cuneo fiscale, e rimanda ai lavori fatti dalla commissione parlamentare senza fare una scelta. E poi voglio ricordare che nel corso della pandemia sono stati dati alle aziende 170 miliardi di euro senza nessuna condizionale. Per carità in modo giusto, perché andava fatto uno sforzo per aiutarle, ma ora è il momento di dare soldi a lavoratrici e lavoratori di questo Paese, è il loro turno.
Qual è il programma del governo sulle pensioni? Cosa c'è in questa manovra?
Nessuno ci ha parlato di Quota 102 o 104, sappiamo solo che ci sarà un investimento da 600 milioni per rafforzare per quest’anno l’Ape social, allargandolo alle categorie identificate come lavoratori che svolgono mansioni usuranti, e confermare Opzione donna. In entrambi i casi si tratta di misure solo per quest'anno. Noi abbiamo chiesto di affrontare la riforma delle pensioni in modo strutturale, perché dal primo gennaio 2022 per chi non rientra in queste categorie riscatta la Fornero. Il sistema pensionistico così com'è strutturato crea problemi e disuguaglianze in modo particolare per giovani e donne. E inoltre chi ha lavorato 41 anni deve poter andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. Su tutto questo il governo non ha risposto, anzi.
Ma quindi non ci sarà nessuno scivolo, nessuna Quota, il prossimo anno? Il governo vi ha detto che si torna alla Fornero?
Il governo ci ha detto che bisogna tornare alla normalità, e da quello che si capisce è la legge Fornero. Noi, ovviamente, non siamo d'accordo. Però non ci hanno detto nulla rispetto alle decisioni che intendono assumere. Forse perché Draghi deve fare una mediazione politica.
Oggi sono piovute accuse nei vostri confronti. Dicono che difendete i garantiti, che organizzate mobilitazioni per le pensioni ignorando i giovani…
Ho letto i due tweet di oggi di Renzi e Calenda. È vergognoso che chi ha precarizzato il lavoro in questo Paese, chi ha inserito il Jobs act, chi ne ha fatto la sua filosofia di vita oggi spieghi a noi che dobbiamo pensare ai giovani. Parliamo di chi, per risolvere le crisi industriali, è sempre stato dalla parte delle aziende e oggi dice che bisogna tutelare i lavoratori. Il sistema di precarizzazione del lavoro, che Renzi ha contribuito in modo determinante a costituire, costringe i giovani a entrare nel mondo del lavoro molto più tardi e senza la possibilità di avere una retribuzione solida e stabile per tutta la vita. Dovrebbero solo vergognarsi, perché è un chiaro tentativo di fare una speculazione politica e seminare odio dividendo le generazioni con un mero obiettivo elettorale.
Se il governo non accetterà di venirvi incontro proclamerete lo sciopero generale?
Lo sciopero si fa, non si minaccia. Ora aspettiamo di vedere cosa deciderà il Consiglio dei ministri sulla manovra, ma siamo pronti a trattare fino all’ultimo minuto dell’ultima ora possibile per trovare un accordo. Se il governo confermerà le sue scelte organizzeremo una mobilitazione, modi e tempi saranno discussi nelle prossime ore.