Bologna dice no ai fondi per le scuole private, ma ha votato solo il 28%
Dopo una campagna elettorale con accesi dibattiti e schieramenti trasversali, Bologna alla fine ha deciso di dire no ai fondi pubblici per le scuole materne paritarie con il 59% delle preferenze. Un dato che però non riappacificherà le diverse posizioni visto che al referendum comunale consultivo in programma domenica hanno partecipato poco meno di 86mila persone, vale a dire solo il 28,7% degli aventi diritto. Di questi più di 50mila hanno scelto che il milione di euro a disposizione del Comune di Bologna non deve andare alle scuole private ma solo a quelle pubbliche. "Gli elettori che si sono recati alle urne superano di gran lunga il numero di persone direttamente coinvolte nella decisione di abolire o proseguire i finanziamenti comunali alle scuole private paritarie" esultano dai comitati referendari, mentre parlano di una minoranza di elettori i detrattori del referendum.
Lo scontro sull'affluenza – "I dati sull'affluenza al referendum a Bologna dimostrano che ha votato una minoranza. Insomma si è trattato di una battaglia ideologica che non interessa la gran parte dei cittadini bolognesi che hanno capito che la sussidiarietà è la chiave di volta laddove lo Stato non riesce ad arrivare" ha detto il deputato del Pd Edoardo Patriarca, mentre dal comitato Articolo 33 fanno presente che invece il risultato ha grande valore se rapportato al grande astensionismo registrato alle elezioni amministrative in tutta Italia e anche nella provincia di Bologna. La palla ora passa comunque all'amministrazione cittadina e al sindaco Merola del Pd perché, pur essendo il referendum soltanto consultivo e dunque senza quorum né vincoli, il primo cittadino non potrà non tenere conto del voto di quei 50mila elettori.