Bollette, nei prossimi mesi aumenti del 25% per la luce e del 15% per il gas: le previsioni Arera
Da luglio 2023 in poi, i prezzi dell'elettricità torneranno a salire rispetto all'attuale trimestre. Su del 10% da luglio a settembre, e addirittura +25% (sempre rispetto al periodo aprile-giugno) nell'ultimo trimestre del 2023. Lo ha comunicato Stefano Besseghini, presidente di Arera, ascoltato oggi dalle commissioni Finanze e Affari sociali alla Camera. Le due commissioni stanno lavorando alle modifiche per l'ultimo decreto Bollette del governo Meloni. Besseghini ha precisato che si tratta di stime, dovute a un leggero "trend rialzista" perché "le quotazioni dei mercati all'ingrosso dell'energia elettrica per i prossimi mesi hanno recentemente di nuovo mostrato volatilità crescente".
La stessa previsione si può fare per il gas naturale. Sempre a causa di quotazioni più volatili, nel terzo trimestre del 2023 il prezzo dovrebbe crescere più del 5% rispetto al periodo aprile-giugno, e nel quarto e ultimo trimestre dovrebbe arrivare un +15%. Anche in questo caso, si tratta di stime fatte basandosi sulle quotazioni all'ingrosso, che potrebbero cambiare nel tempo in base alla situazione del mercato e anche agli eventuali interventi politici del governo. Attualmente, tutti i bonus previsti dal decreto Bollette sono validi solo fino a luglio 2023.
Besseghini ha affermato che "nello scenario attuale", la strada giusta è quella di "seguire le dinamiche dei prezzi", dato che ci si aspetta che il ribasso delle quotazioni porti a un consolidamento "per tornare a valori di prezzi più ragionevoli", anche se "probabilmente non identici a quelli che conoscevamo prima della crisi, termine che comprende il biennio Covid, post-Covid e inizio della guerra".
Questo approccio permette di "tenersi un po' di forza per eventuali interventi che dovessero rendersi necessari di fronte a una inattesa complessità del settore energetico", ha concluso. Negli ultimi tre mesi il prezzo del gas è sceso del 34,2% a gennaio, del 13% a febbraio e del 13,4% a marzo. Nel secondo trimestre del 2023 c'è stato un calo della spesa complessiva per l'elettricità del 55,3% per la famiglia tipo in regime di tutela.
La risposta dei consumatori: "Il governo Meloni ha tagliato gli aiuti troppo presto"
Le associazioni dei consumatori hanno risposto allarmate all'annuncio sul possibile aumento dei prezzi nella seconda metà dell'anno. "È necessario prolungare la sterilizzazione degli oneri di sistema anche sulle bollette dell'energia elettrica e predisporre misure adeguate a sostenere le famiglie in maggiore difficoltà", ha scritto Federconsumatori in un comunicato. "Il governo sul fronte caro bollette ha rotto le righe troppo in fretta. I consumatori si troveranno, quindi, a pagare costi maggiori sia per i nuovi aumenti della materia prima che per gli oneri reintrodotti dal Governo sulle bollette dell'energia elettrica".
Assoutenti ha commentato: "I prezzi dell'energia tornano a rialzare la testa in previsione dell'incremento dei consumi elettrici da parte delle famiglie, quando cioè si accendono condizionatori d'aria e climatizzatori nei mesi caldi. I dati di Arera confermano che l'emergenza energia non è ancora conclusa. I prezzi salgono repentinamente seguendo la domanda e i consumi, e senza interventi si rischia nei prossimi mesi una nuova stangata a danno dei consumatori".
Infine, anche il Codacons si è unito alle proteste: "Se le previsioni di Arera dovessero trovare conferma, si tratterebbe di una stangata pari a complessivi 317 euro annui a famiglia (+160 euro l'elettricità, +157 euro il gas) rispetto alle tariffe attuali". Per questo, "il governo non deve farsi trovare impreparato, ed è necessario studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del futuro rialzo dell'energia sulle tasche degli italiani".