Bollette, ministro Pichetto dice che l’energia costerà meno nel 2024 grazie alle misure del governo
Nel 2024 le misure messe in atto dal governo "consentiranno la riduzione dei prezzi dell’energia" per le famiglie e le imprese. Lo ha garantito il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervistato dal Messaggero. Il passaggio al mercato libero per il gas e la luce porterà a un cambiamento delle condizioni contrattuali per molti, ma nonostante alcune associazioni di consumatori abbiano stimato che ci sarà un rincaro delle bollette e di varie altre spese, secondo Pichetto i prezzi dell'energia scenderanno.
Il ministro ha spiegato che tra le misure più importanti c'è stata la "diversificazione degli approvvigionamenti", che era iniziata già con il governo Draghi e ha portato l'Italia ad allontanarsi dalla Russia come fornitrice di energia (anche se non del tutto). In più, gli interventi hanno riguardato "misure per incentivare la produzione delle fonti rinnovabili e aumentare la produzione nazionale di gas metano". Queste le azioni che "consentiranno la riduzione dei prezzi dell’energia": producendo più energie rinnovabili, e dovendo comprare meno gas da altri Paesi, il prezzo sui consumatori dovrebbe diminuire. Questa almeno è l'ipotesi del governo, anche se l'andamento dei prezzi dell'energia spesso dipende da fattori internazionali su cui il governo italiano non ha molto controllo.
Pichetto è tornato anche sull'interesse per il "nucleare sostenibile" che il governo Meloni (soprattutto Matteo Salvini) ha mostrato più volte. Nell'ambito della "ricerca e della sperimentazione", il ministro ha dato una scadenza: "Tra otto/dieci anni avremo i primi small modular reactor. Non parliamo di nuove centrali nucleari ma di piccoli reattori modulari capaci di produrre fino a 500 megawatt di potenza elettrica. Il fine ultimo è la decarbonizzazione".
Il ministro ha poi chiarito che tra gli obiettivi per il prossimo anno c'è quello di "accelerare sulla decarbonizzazione del Paese", come richiesto dall'accordo finale della Cop28, "semplificando e digitalizzando gli iter autorizzativi e le connessioni alla rete". E ancora, "investire sull’efficienza energetica sia in ambito civile che industriale". Dovrebbero poi trovare più continuità gli "incentivi per le fonti rinnovabili", puntando alla "installazione di oltre 60Gw di fonti rinnovabili in cinque anni".
Pichetto ha poi voluto sottolineare che il governo Meloni ha "chiuso la fase del cosiddetto ambientalismo ideologico", utilizzando un'espressione spesso ripetuta da Giorgia Meloni. Un approccio che secondo il ministro "ha fatto per anni del ministero dell’Ambiente un luogo di blocco di quel processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale che, insieme alla decarbonizzazione, rappresenta la grande sfida della nostra epoca". Anche se ha ribadito che "l'obiettivo è quello di contrastare il cambiamento climatico e sostenere le future generazioni in una prospettiva di sviluppo sostenibile".