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Bollette, Arera a Fanpage: “Quest’anno inverno più tranquillo, stoccaggi gas superiori alla media europea”

Dopo gli aumenti in bolletta nel mese di agosto segnalati da Arera e dopo la paura per i costi dello scorso inverno, il presidente dell’Autorità ha detto che “oggi possiamo avere una maggiore tranquillità”.
A cura di Andrea Miniutti
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In foto: Stefano Besseghini, presidente Arera
In foto: Stefano Besseghini, presidente Arera

Anche per chi si trova nel regime di tutela, nel mese di agosto la bolletta è stata più cara del 2,3%. Rispetto all'anno scorso le famiglie hanno comunque speso di meno, questo anche grazie ai vari bonus che dall'inizio della guerra sono stati approvati. Ma da gennaio 2024 si passerà dal mercato tutelato a quello libero: ma come ci ha detto Stefano Besseghini, il presidente di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), "la fine dei servizi di tutela non significa la fine della tutela per i consumatori".

Come mai è aumentato il prezzo del gas?

L’aumento che abbiamo registrato per agosto è interamente dovuto al rialzo del prezzo del gas all’ingrosso, questo perché le componenti legate agli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto sono rimaste invariate come pure l’IVA agevolata al 5%. In effetti, questo sbalzo, sebbene lieve, ci ha un po’ sorpreso. Quando abbiamo fatto le prime previsioni a giugno ci aspettavamo che i prezzi toccassero i livelli minimi ad agosto, registrando una variazione positiva prossima allo zero se non addirittura negativa, per poi iniziare a risalire a settembre con l’inevitabile aumento che caratterizza la stagionalità del gas. Ci siamo trovati di fronte a un anticipo dei rialzi autunnali, ma si tratta comunque di un aumento contenuto riferito a un mese in cui i consumi di gas per uso domestico sono tradizionalmente molto bassi. Tra l’altro, vale la pena ricordare che, nonostante l’aumento, la spesa nell’anno scorrevole (cioè da settembre 2022 ad agosto 2023) è diminuita del 12% circa.

Il prezzo del gas continuerà ad aumentare o è il normale andamento del mercato?

Rispetto allo scorso anno, all’inizio del conflitto in Ucraina e ai timori di interruzioni della fornitura dalla Russia, oggi possiamo avere una maggiore tranquillità: gli stoccaggi sono circa al 93%, cioè a livelli molto più alti dello scorso anno e superiori anche alla media europea del 90%. Questo grazie ad un inverno mite, ad una maggiore virtuosità dei consumi delle famiglie italiane, ma anche, bisogna ricordarlo, ad una contrazione della produzione industriale. Anche gli approvvigionamenti, i “canali” attraverso i quali ci riforniamo di gas, si sono diversificati rispetto allo scorso anno: sono aumentate le forniture che arrivano “via tubo” da altri Paesi, prima fra tutte l’Algeria, e il peso del gas naturale liquefatto (o GNL). Ovviamente, quest’ultimo fattore ci espone a un mercato più “internazionale”, le cui oscillazioni si risentono molto più rapidamente sul mercato domestico.

Sarà un inverno come quello dello scorso anno?

Il gas risente in maniera significativa della stagionalità, per cui i prezzi tendono inevitabilmente a salire nei mesi più freddi, in particolare nel periodo dicembre-febbraio quando i consumi sono più alti per rispondere alle necessità di riscaldamento delle abitazioni. Lo scorso inverno è stato più mite rispetto alla media e questo ha aiutato molto, se si dovesse ripetere una stagione di questo tipo potremmo avere segnali di prezzo più contenuti. Al momento le previsioni degli analisti vedono i prezzi di fine anno oscillare in una forbice tra i 45 e i 50 €/MWh, ma è sempre rischioso fare previsioni nel lungo periodo. Ne è un esempio quanto accaduto lo scorso anno. A metà dicembre i prezzi, che fino a quel momento si erano mantenuti su livelli molto alti, hanno iniziato a scendere: si è passati dai 116 €/MWh registrati nell’ultimo mese del 2022 ai 68 €/MWh di gennaio e ai 56 €/MWh di febbraio. Gli effetti di questi cali si sono manifestati sulle bollette che hanno visto riduzioni del 34% a gennaio e del 13% a febbraio.

Questo anche per le scelte degli italiani?

Come accennavo prima, la diminuzione dei consumi ha aiutato molto a calmierare i prezzi, ma tanto dipenderà da una variabile imprevedibile: quella climatica. In attesa di sapere se saranno prorogati i bonus sociali per le famiglie in difficoltà economica in forma potenziata come attualmente fino a settembre e se sarà prorogata la riduzione per tutti i consumatori dell’IVA al 5% sul gas, ricordo che prima dell’estate il Governo ha approvato un decreto che introduce il cosiddetto “bonus riscaldamento”: un meccanismo extra che prevede una compensazione dei costi sostenuti dalle famiglie in caso venga superata la soglia dei 45 €/MWh.

Nel 2024 finisce il regime di tutela: cosa succederà?

Quando si parla di fine della tutela bisogna sempre ricordare che ci si riferisce alle condizioni di prezzo che a tutt’oggi vengono aggiornate dall’autorità, trimestralmente per l’energia elettrica e mensilmente per il gas. Sottolineo che la fine dei servizi di tutela non significa la fine della tutela per i consumatori. Il cambiamento riguarderà i prezzi delle forniture che si formeranno sul mercato libero, come per altro avviene in altri servizi, pensiamo alla telefonia o alle assicurazioni. Da gennaio 2024, la fornitura di famiglie e condomìni che ancora non avranno scelto un contratto nel mercato libero resterà comunque attiva con lo stesso fornitore della tutela, ma cambieranno le condizioni economiche (prezzo) e contrattuali, che saranno simili a quelle delle offerte standard, le cosiddette "PLACET" di gas naturale a prezzo variabile oggi già esistenti.

E per l'energia elettrica?

L’Autorità ha già definito il meccanismo di “tutele graduali” che, come avvenuto negli ultimi anni per le piccole e microimprese, accompagnerà le famiglie italiane nella transizione garantendo la continuità della fornitura. Questo servizio entrerà a pieno regime nel mese di aprile 2024, dopo di allora chi non avrà ancora scelto un contratto nel mercato libero verrà assegnato a un venditore tramite asta. Il Governo ha identificato, però, una categoria di “clienti vulnerabili” come ad esempio persone anziane, invalide, in condizioni economiche disagiate che rientreranno in regimi diversi: per il gas sarà il “servizio di tutela della vulnerabilità”, mentre per l’energia elettrica rimarrà attiva la Maggior Tutela anche dopo aprile 2024. Consiglio comunque di informarsi sul nostro sito e di cominciare a confrontare le offerte sul nostro comparatore, l’unico pubblico e indipendente, dove trovare ogni offerta presente sul mercato e capire se fa al caso nostro.

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