Boldrini: “Le bombe non servono, ci sono altri modi per contrastare l’Isis”
Non sono i bombardamenti, secondo la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, il mezzo adatto per portare a una risoluzione del conflitto siriano. "Ritengo che in Siria sia in corso più di una guerra e diversi siano gli obiettivi, a seconda di chi bombarda, e questo non porta nulla di buono. Ogni volta che una bomba viene sganciata in Siria si fa un favore a chi vuole reclutare per avviare questa guerra folle del terrore. Io ritengo che ci siano altri strumenti per contrastare e sconfiggere Daesh", ha dichiarato. La presidente della Camera ha ricordato che "non possiamo permetterci di non fare niente, non possiamo permetterci di stare a guardare, però dobbiamo agire con gli strumenti più efficaci e non ritengo che le bombe siano gli strumenti più efficaci".
Alcune operazioni che potrebbero essere fatte sono, secondo Boldrini, "tagliare i finanziamenti, bisogna non comprare il petrolio quando questo viene estratto dai territori di Daesh, non bisogna comprare i reperti archeologici che vengono sottratti dalle zone più belle nella regione. Non bisogna certamente fare triangolazioni a volte imbarazzanti per far arrivare le armi, e bisogna rilanciare sul piano politico, perché la strategia militare ha sempre bisogno di una strategia politica". Senza questa, "rischia di essere un fallimento come abbiamo già visto nella storia più recente", ha aggiunto. "Io oggi mi chiedo – ha concluso la presidente della Camera – quando la coalizione bombarda le postazioni di Daesh, chi va poi a occupare i territori liberati? Io questa domanda me la faccio, e non ho una risposta. Senza risposta allora è meglio evitare di avventurarsi. E per questo ritengo che bisogna lavorare su più livelli. Il negoziato di Vienna è la sede dove si può trovare una soluzione politica. Se si trova questa, nel giro di un mese la guerra in Siria finisce".