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Boldrini: “Spregevole eliminare rinvio della pena per madri detenute, FI ha fatto bene”

Per Laura Boldrini, l’emendamento con cui la Lega vuole rendere facoltativo il rinvio della pena per le detenute incinte o con figli che hanno meno di dodici mesi è “terrificante”. Una norma “razzista, pensata per punire soprattutto le donne rom, che rappresentano la maggioranza delle detenute madri”, spiega intervistata da Fanpage.it.
A cura di Giulia Casula
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"Trovo terrificante rimuovere l'obbligo di differire la pena detentiva per le donne in gravidanza o che hanno bimbi piccoli. Rappresenta un arretramento molto preoccupante per la cultura giuridica del nostro Paese". Così la deputata dem e Presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo della Camera, Laura Boldrini, intervistata da Fanpage.it, definisce l'emendamento al ddl Sicurezza con cui la Lega intende rendere facoltativo il rinvio dell'esecuzione carceraria per le donne incinte o con figli che hanno meno di dodici mesi.

Sul disegno di legge, all'esame della Commissione Giustizia e Affari costituzionali alla Camera, ieri la maggioranza è andata in tilt, dopo la decisione di Forza Italia di non votare la norma. "FI giustamente non ha ritenuto questo emendamento votabile, ma non è il solo tema su cui la maggioranza si è spaccata", osserva l'ex presidente della Camera.

"Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno votato contro gli emendamenti della Lega alla legge che vuole rendere la maternità surrogata reato universale e per cui il Carroccio voleva ulteriormente inasprire le pene fino a 10 anni per chi vi accede all’estero. Anche sui balneari non la pensano allo stesso modo. Per non parlare del Parlamento europeo in cui i tre partiti si sono divisi con Forza Italia in maggioranza e Meloni e Salvini fuori, ma su fronti diversi", aggiunge Boldrini. Per la parlamentare, "questo è un chiaro sintomo del fatto che Meloni è in difficoltà tenere insieme la sua maggioranza".

All'ex presidente di Montecitorio, non sfugge che nell’emendamento della Lega sulle donne incinte in carcere ci sia anche "una componente razzista dal momento che la gran parte delle detenute madri sono Rom", spiega. Non a caso qualcuno dal Carroccio l'ha già soprannominata norma anti-rom. "È un emendamento che vuole punire specificatamente quella minoranza. È inquietante concepire una norma ad hoc per colpire una specifica comunità", aggiunge.

A ciò si somma poi, la difficile situazione in cui versano le sovraffollate carceri italiane. "Dall’inizio dell’anno siamo già a 49 suicidi tra i detenuti e 5 tra gli agenti. In Italia ci sono oltre 61 mila detenuti a fronte di una capienza di poco più di 51.000, quindi 10.000 in più. Ci stiamo drammaticamente avvicinando ai numeri che portarono la Corte europea dei diritti umani, con la sentenza Torreggiani, a condannare l'Italia per trattamenti inumani e degradanti. All'epoca c'erano 67 mila detenuti, ma su una capienza di 45.000″, avverte la dem.

"Eppure il ministro Nordio non sembra veramente interessato a risolvere il problemi dei detenuti e propone solo misure marginali", prosegue. "In questo modo andiamo contro il dettato costituzionale, perché l’articolo 27 della Carta stabilisce che la detenzione serve per rieducare la persona e consentire di farla uscire dal carcere migliore di com'è entrata. Il sovraffollamento, invece, esaspera il clima all’interno degli istituti carcerari, crea le tensioni e rende molto difficile se non, a volte, impossibile il percorso rieducativo e di reinserimento", dice ancora.

Per il Partito democratico non ci sono dubbi: “la norma non deve essere toccata, deve rimanere obbligatorio il differimento della pena detentiva per donne in gravidanza o che hanno figli con meno di un anno di età”, ribadisce Boldrini.

Infine, per quanto riguarda la maternità surrogata, che il governo vorrebbe rendere reato universale, la deputata commenta: "un altro insensato obbrobrio giuridico, una bandierina ideologica sulla pelle delle persone. Ci sono molti Paesi, come il Canada, gli Stati Uniti, la Grecia, la Gran Bretagna, il Portogallo dove la maternità surrogata è regolata e legale. Come si fa a farne un reato universale?", chiede. "È un'assurdità totale: i reati universali sono quelli considerati riprovevoli da tutta la comunità internazionale, come ad esempio la pedofilia, i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità. Rendere la maternità surrogata un reato universale vuol dire fare solo propaganda ai danni di tante famiglie, sia eterosessuali che omogenitoriali le cui storie andrebbero quanto meno ascoltate", conclude.

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