Boldrini a Fanpage: “Meloni rispetti la Cpi. Lo sterminio di Netanyahu a Gaza va fermato”

L’ex presidente della Camera, intervistata da Fanpage.it, spera che Meloni non abbia dubbi sul da farsi e dia seguito alla decisione della Cpi su Netanyahu e Gallant: “Se consentiamo a chi ha dato l’ordine di uccidere 44mila palestinesi di farla franca, allora sarà il caos totale”.
A cura di Giulia Casula
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Finora il governo non sembra condividere un'idea chiara e univoca sui mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant. Mentre Tajani e Meloni hanno privilegiato la cautela, Salvini ha apertamente respinto la decisione dell'Aja. 

Per l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, ospite degli studi di Fanpage.it, non siamo in presenza di una scelta politica o di qualcosa di cui si può discutere, ma di un obbligo giuridico. Per questo motivo, "l'atteggiamento di Salvini è deprecabile", commenta la deputata del Partito Democratico, che spera "che Meloni non abbia dubbi sul da farsi".

Onorevole Boldrini, bentornata nella redazione di Fanpage.it. La Cpi ha emesso dei mandati d’arresto contro Netanyahu e Gallant con l’accusa di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità. Che ripercussioni avrà questa sentenza?

Beh, diciamo che la Corte penale ha emesso anche mandato d'arresto per i leader di Hamas, ma sono stati uccisi. Almeno due: Sinwar e Haniyeh. Di Deif non si sa ancora se è morto o meno. Quindi è un pacchetto di mandati di arresto. Le ripercussioni le vedremo, ma io mi auguro che gli Stati firmatari che fanno parte della Corte penale internazionale vogliano dare seguito, come è obbligo fare. Non è che si può discutere o è una scelta politica. È un obbligo giuridico. Dunque mi aspetto che questo accada, che l'Italia sia tra coloro che daranno supporto al lavoro della Cpi, perché noi abbiamo bisogno che sia fatta giustizia. Perché non si possono uccidere 44mila civili che non hanno responsabilità, non si può invadere altri Stati come è accaduto. Non si può sparare contro Unifil, una postazione militare delle stesse Nazioni Unite, nell'impunità. Questo non può accadere e dunque è giusto che si dia seguito e che se ci sono delle responsabilità verranno poi stabilite durante il corso del processo.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha assicurato che se Netanyahu e Gallant dovessero venire in Italia, verrebbero arrestati perché il nostro Paese rispetta il diritto internazionale. Allo stesso tempo però, ha detto di ritenere la sentenza della Corte sbagliata. Cosa pensa delle parole del ministro?

Io penso che non vadano, valutate le decisioni della Corte. La Cpi ha stabilito, in base a delle prove raccolte in maniera molto attenta e documentata e dunque gli Stati devono dare seguito. Hanno un obbligo giuridico. La valutazione politica di Crosetto non ci deve interessare perché è un altro livello. La Corte agisce sul livello giuridico e in base a quel livello si deve dare seguito.

Il governo però sembra confuso sul da farsi. Il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito che Netanyahu è il benvenuto in Italia e anche Antonio Tajani ha detto di voler valutare con gli alleati come procedere, ricordando alla Corte di svolgere un ruolo giuridico e non politico. Come giudica la linea del governo finora? 

Ma io penso che queste di Salvini, come al solito, siano delle dichiarazioni in libertà. Salvini ha ingaggiato una guerra contro la magistratura. Sta facendo di tutto per delegittimare la magistratura in Italia. Lo vediamo quello che fa, i suoi post, come prepara la gogna per i giudici che secondo lui devono essere puniti perché non si sottomettono alla linea del governo. Questo suo atteggiamento lo trovo veramente deprecabile, purtroppo in linea con il personaggio. Per il resto io spero che la presidente del Consiglio non abbia dubbi sul da farsi, al di là di valutazioni politiche, perché non è questa la sfera su cui bisogna decidere.

Intanto il primo ministro ungherese Viktor Orban ha fatto sapere che inviterà Netanyahu nel Paese e che non rispetterà il mandato della Corte. La sentenza dei giudici internazionali rischia di dividere l’Europa?

Non siamo ancora a un livello di sentenza, siamo a un livello di decisione di dare seguito alla richiesta del procuratore Karim Khan del mandato di arresto e il giudice ha dato seguito a quella richiesta. Dunque, se Netanyahu, Gallant o Deif (se ancora vivo), se si dovessero presentare in Paesi che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma, ecco dovrebbero arrestarlo. Ora che non lo faccia qualcuno tipo Orban, non mi sorprende. Siamo sempre lì, c'è sempre questa volontà di voler distruggere tutto quello che esiste in termini di giustizia internazionale. Io penso che la comunità internazionale debba essere coerente, non ci può essere il doppio standard. Il mandato di arresto per Putin è stato fatto emesso in brevissimo tempo dalla Corta, e anche gli Stati Uniti, che non ne fanno parte, hanno dato la loro disponibilità per collaborare. Io mi aspetterei dalla stessa comunità internazionale lo stesso atteggiamento. Chi ha sottoscritto di farlo per obbligo giuridico, chi non ha sottoscritto di collaborare con la Corte. Perché se noi lasciamo che chi ha dato l'ordine di bombardare indiscriminatamente, uccidere oltre 44mila civili, chi ha dato l'ordine di bombardare ospedali, scuole,  è andato a uccidere in altri paesi e invaso altri paesi, possa farla franca e avere l'impunità, allora è la fine della pace tra i popoli. È la fine di tutto l'impianto che il mondo si è dato dopo la Seconda guerra mondiale. Non possiamo permetterlo. Come diciamo poi, a un altro Stato che non lo può fare, ma Israele sì? Che Israele all'impunità può fare qualsiasi cosa? Bene, il diritto internazionale non si ferma alle frontiere di Israele. O vale per tutti o non vale per nessuno. E quindi è giusto affermare il diritto di legalità, che è l'unico che ci salverà dal caos totale.

Le faccio un'ultima domanda. Lei come giudica le reazioni dell'Occidente e quali pensa che siano le sue responsabilità alla luce dell’escalation del conflitto a Gaza? 

Beh, diciamo che quello che è accaduto a Gaza io ritengo non abbia precedenti. La cosa più drammatica è che normalmente, in tempo di guerra, i civili possono fuggire e essere messi in salvo in qualche luogo. Possono attraversare una frontiera, possono diventare rifugiati e protetti in base alla Convenzione di Ginevra. Tutto questo non avviene a Gaza. Gaza è una prigione a cielo aperto, da cui non si esce e purtroppo in pochi possono entrare. I convogli che stanno tutti nella parte egiziana di Rafah sono lì, pieni di aiuti e non possono entrare. Perché? Perché le autorità israeliane hanno deciso di affamare, di far morire di fame il popolo palestinese. E questo è un crimine. È chiaro a tutti, ormai, che l'obiettivo di Benjamin Netanyahu non è quello di salvare gli ostaggi, perché avrebbe agito diversamente. Non è neanche quello di uccidere i capi di Hamas, per quanto secondo me chi ha le responsabilità, va sempre portato davanti a un tribunale. Ma neanche questo è più un obiettivo. L'obiettivo è sterminare il popolo palestinese. Non si può rimanere a guardare, non si può balbettare di fronte a questa evenienza. Credo che sia importante per il futuro di tutti noi perché se noi concediamo a Israele il diritto di fare questo e gli garantiamo l'impunità, poi non sarà più possibile fermare cose analoghe in altre parti del mondo e dunque questo sarà il presupposto del caos totale.

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