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Morte di Silvio Berlusconi

Boldrini a Fanpage: “Errore santificare Berlusconi, non era un liberale, aveva disprezzo per le regole”

Laura Boldrini (Pd) considera un errore la scelta di concedere a Silvio Berlusconi un riconoscimento importante come il lutto nazionale: “Non possiamo condividere il fatto che venga rappresentato ora come un padre della nazione, una persona che peraltro chiese al Parlamento di certificare che Ruby era la nipote di Mubarak. Noi rispettiamo il lutto, ma non potete chiederci anche di aderire a una rappresentazione agiografica del personaggio”, ha detto a Fanpage.it.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex presidente della Camera e parlamentare dem Laura Boldrini ritiene che sia stato un errore l'omaggio del lutto nazionale nel giorno dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi, una figura così divisiva e controversa.
La destra secondo Boldrini sta cercando di capitalizzare il momento della scomparsa del leader di Forza Italia utilizzandone il più possibile il consenso, in una sorta di ‘santificazione' e di revisione della sua carriera politica, tacendone i punti problematici e le ambiguità.

L'ex presidente della Camera, contattata da Fanpage.it, tratteggia un ritratto diverso del personaggio politico e dell'uomo, mettendone in evidenza anche i lati più oscuri, che avrebbero dovuto impedire, secondo Boldrini, la scelta di celebrarlo nel modo più solenne, che non è stato concesso mai prima d'ora a un ex presidente del Consiglio, dopo Cavour: solo per la morte di Giovanni Leone e di Carlo Azeglio Ciampi, che però sono stati entrambi anche al Quirinale, è stato proclamato il lutto nazionale.

"In questi giorni ho ritenuto giusto non esprimere un giudizio su Berlusconi, per il rispetto che si deve alla persona appena scomparsa, alla sua famiglia e alla sua comunità politica, poiché la mia è una valutazione molto critica nei suoi confronti. Lo faccio adesso perché credo sia arrivato il momento di fare un bilancio. Io penso che la destra, in questi giorni di smarrimento per la perdita del leader, stia anche facendo un'operazione politica, trasformando Berlusconi in qualcosa che non è stato, cioè un padre nobile, un grande statista, un'immagine che non corrisponde alla realtà dei fatti e del suo percorso politico. La destra sta riscrivendo una pagina della nostra storia recente, un esercizio a cui si sta dedicando spesso".

Le votazioni in Parlamento sono sospese per 7 giorni. Per celebrare un leader sempre presente nella scena politica degli ultimi 30 anni, il Consiglio dei ministri ha decretato il lutto nazionale – i funerali di stato sarebbero stati concessi comunque, come avviene sempre, per legge, per tutti gli ex premier – anche perché Berlusconi era stato pienamente ‘riabilitato' politicamente: è morto da senatore – era di nuovo candidabile, dopo aver scontato la condanna definitiva per una frode fiscale da 7,3 milioni per il processo Mediaset – e pur essendo condannato in via non definitiva in altri processi si è sempre salvato, grazie a cavilli e prescrizioni.

"Non si può negare che negli anni Novanta Berlusconi abbia raccolto un largo consenso. Ma ci sono stati dei passaggi deleteri nella sua carriera politica, che vanno ricordati, altrimenti si fa una mistificazione dei fatti – ha ribadito Boldrini – Nel 2011 il suo esecutivo ha portato l'Italia a un passo dal default, con lo spread schizzato alle stelle, e questo ha dimostrato il fallimento della sua azione di governo, perché quella fase è poi costata dei sacrifici agli italiani e alle italiane, che dovettero stringere la cinghia per riparare i danni. Poi non posso tacere l'uso personalistico delle leggi e delle istituzioni, per la creazione del monopolio del sistema televisivo privato e per difendersi dai processi. I suoi avvocati erano eletti in Parlamento e facevano leggi ad personam per evitare che venisse giudicato", ha detto ancora Boldrini a Fanpage.it.

"Non era un liberale: ha interpretato il liberalismo come il disprezzo per le regole. Ma essere liberali significa anche far rispettare le leggi. Mi riferisco alla sua avversione verso i magistrati, alcuni dei quali li definì "metastasi della democrazia"; per non parlare del fisco, disse che era "moralmente giustificato evadere", una frase gravissima detta da chi rappresenta lo Stato,  che poi fu anche condannato per frode fiscale. Ha sdoganato la destra-destra, portandola al governo. Ci sono anche altre questioni inquietanti, come l'iscrizione alla loggia massonica P2 di Licio Gelli e il fatto che sia stato ospite in casa Berlusconi per alcuni anni quel Vittorio Mangano che Borsellino definì “una delle teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia'".
"A livello internazionale è stato amico di autocrati come Putin, Erdogan, Gheddafi, Mubarak, amici molto poco liberali, mi pare. Per chiudere questa carrellata non posso omettere la sua visione arcaica delle donne, emersa in tanti suoi discorsi e battute sessiste, oltre che in alcune trasmissioni delle sue reti televisive. Con questa visione retrograda non solo ha ferito la dignità delle donne, ma ha anche reso più difficile nel nostro Paese il percorso verso la parità tra uomini e donne".
"Avendo avuto ruoli istituzionali e di governo ha avuto la responsabilità di legittimare la mentalità patriarcale presente nella nostra società. Per tutti questi motivi la scelta del lutto nazionale è stata veramente discutibile e peraltro senza precedenti".

"La sinistra ha dimostrato molto rispetto per il dolore della famiglia e della sua parte politica, ma non possiamo condividere il fatto che venga rappresentato ora come un padre della nazione, una persona che peraltro chiese al Parlamento di certificare che Ruby era la nipote di Mubarak. Noi rispettiamo il lutto, ma non potete chiederci anche di aderire a una rappresentazione agiografica del personaggio", ha concluso Boldrini.

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