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Boeri: “Donne non conoscono congedo per violenza, lo hanno richiesto solo in 150”

Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha comunicato che solo 150 donne hanno usufruito del congedo previsto per le donne che hanno subito violenze. “Sono davvero poche, molte donne non sono consapevoli di questo diritto”, ha aggiunto.
A cura di Stefano Rizzuti
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Da luglio 2015 sono solo 150 le donne che hanno usufruito del congedo previsto per chi ha subito violenza. Sono davvero poche, molte donne non sono consapevoli di questo diritto”. Tito Boeri, presidente dell’Inps, decide di lanciare così “un messaggio alla conferenza nazionale della famiglia in corso a Roma”, sottolineando che si tratta di un numero “molto basso rispetto alla portata del fenomeno”.

Questa misura è stata introdotta nel giugno del 2015 e l’Inps ha poi reso noto le modalità che consentono di godere di un congedo e della relativa indennità nel caso in cui siano lavoratrici dipendenti vittime di violenze di genere. In questo caso, hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per 90 giorni ricevendo comunque la stessa retribuzione che prendeva prima del congedo temporaneo. Secondo Boeri, il problema è che “molte donne non sono consapevoli di poter godere di questo diritto” e questa sarebbe la motivazione che giustificherebbe le poche domande ricevute in due anni.

La proposta di Boeri: decontribuzione dopo la maternità

Ieri Boeri aveva invece avanzato un’ipotesi riguardante le donne che terminano il periodo di maternità: anche per loro, secondo il presidente dell’Inps, si potrebbe prevedere una decontribuzione – e quindi uno sconto sul costo del lavoro – per aiutare il loro reintegro nel mondo occupazionale. L’idea della decontribuzione verrà probabilmente applicata ai più giovani con la prossima legge di bilancio.

Boeri ha inoltre sottolineato di voler favorire le donne che hanno avuto figli e richiedono l’anticipo pensionistico: “Far andare prima le donne in pensione con assegni più bassi non è la strada giusta”, spiega il presidente dell’Inps parlando di un “messaggio non giusto”.

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