Bocciato l’accordo Ugl per i rider: per i giudici il contratto imposto da Deliveroo è “illegittimo”
Per la prima volta viene messo nero su bianco che il contratto nazionale dei rider firmato dallUgl è "illegittimo", pertanto non deve essere applicato ai lavoratori. "Il giudice – si legge nel provvedimento – accerta e dichiara l’illegittimità dell’applicazione ai riders, da parte di Deliveroo Italy s.r.l., del contratto sottoscritto da UGL Rider ed ordina a Deliveroo Italy s.r.l. di astenersi dall’applicare detto accordo ai propri riders".
Il Tribunale di Bologna ha accolto il ricorso per condotta antisindacale promosso dalla Cgil nei confronti di Deliveroo, una delle piattaforme del food delivery, che da novembre applica ai propri fattorini un accordo firmato "da un'organizzazione priva di rappresentatività che impedisce di fatto ai lavoratori del settore di accedere ad adeguate condizioni retributive" ordinando dunque alla piattaforma di non applicare più l'accordo, sottoscritto con Ugl Rider.
Il ricorso, presentato a partire dall'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, quello che contesta appunto la condotta anti-sindacale alle aziende, è stato promosso da Nidil, Filcams e Filt Cgil, rappresentate dal collegio di avvocati Bidetti, de Marchis Gómez, Mangione, Piccinini e Vacirca. Si tratta di una "sentenza dalla valenza dirompente in quanto afferma l'illegittimità dell'applicazione dell'accordo stipulato con Ugl e la sua inidoneità a derogare alle condizioni economiche previste dalla contrattazione rappresentativa del settore", commenta la Cgil.
"La decisione – spiega la segretaria confederale Cgil Tania Scacchetti – segna la fine del controverso accordo sottoscritto nel settembre del 2020 da AssoDelivery (Deliveroo, Glovo e Uber Eats ndr) con Ugl Rider rispetto al quale la Cgil aveva sin da subito sollevato critiche. Ora l'azienda è stata costretta a mettere fine al cottimo e ad applicare le condizioni economiche del contratto di riferimento del settore che da tempo la Cgil ha indicato nel Ccnl merci e logistica, che contiene un trattamento economico e normativo di gran lunga migliorativo", spiega ancora sottolineando come "il Tribunale abbia inoltre ritenuto discriminatori e antisindacali i licenziamenti intimati dalla società ai rider che non si erano resi disponibili ad accettare le nuove condizioni contrattuali per potere continuare a lavorare".
"Il provvedimento, oltre a ribadire che i rider hanno una tutela effettiva contro le condotte antisindacali, costituisce un tassello essenziale che rafforza il mosaico dei diritti riconosciuti a questi lavoratori grazie alla continua lotta della Cgil per assicurare quelle condizioni di lavoro eque e dignitose alle quali tutti i lavoratori hanno diritto".
Cosa prevedeva il contratto per i rider
Il contratto in questione, bocciato dai giudici di Bologna, è un contratto di lavoro autonomo, che prevede pagamenti a cottimo, e assenza di qualsiasi diritto per i lavoratori, come ferie pagate, malattia e maternità. Il pagamento attualmente dipende quindi dal numero di consegne, con un sistema di calcolo stabilito dalle aziende, pari a 10 euro per ogni 60 minuti di lavoro effettivo, calcolando quindi gli spostamenti e non le ore di tempo realmente impiegate per le consegne. I rider sono stati costretti dalle aziende ad accettare il nuovo contratto. Chi non si fosse adeguato sarebbe stato mandato a casa.
Riders Union Bologna: "Vittoria storica"
Esulta l'organizzazione Riders Union Bologna, che ha diffuso la notizia sui social, spiegando che "col medesimo decreto è stato inoltre accertato e dichiarato il carattere discriminatorio e antisindacale del recesso dai rapporti di lavoro dei riders che si erano dichiarati indisponibili ad aderire al contratto nazionale Ugl-rider per l'iscrizione ad un sindacato che non riconosce quel contratto".
Per il Giudice del Lavoro "Il CCNL del 15 settembre 2020, stipulato dal sindacato UGL Rider, risulta stipulato da soggetto negoziale carente di valido potere negoziale ai fini dell’effetto derogatorio di cui agli artt. 2 e 47 quater del D.Lgs. n. 81/2015" perché "privo del requisito della maggiore rappresentatività comparata", e quindi "il tentativo della Deliveroo di subordinare la prosecuzione del contratto con i riders all’accettazione dei termini previsti dal CCNL, a pena di risoluzione del rapporto, appare evidentemente illegittima. E conseguentemente, la risoluzione dei rapporti per il rifiuto di adesione appare parimenti illegittima".
Altro punto importante, evidenziato da Riders Union Bologna, è che "vi è stato illegittimo sostegno anche finanziario a favore di UGL Rider; che il comportamento aziendale ha carattere discriminatorio".
"Il Tribunale riconosce quanto abbiamo sempre sostenuto, ossia che Ugl non è un sindacato rappresentativo ma che nella stipula dell’accordo pirata le parti si sono scelte per reciproca convenienza al fine di derogare illegittimamente da leggi e contratti. Un altro colpo importante è stato assestato alla filosofia del cottimo, dello sfruttamento e della discriminazione sostenuta dalle principali multinazionali del delivery. È una vittoria storica che appartiene a tutte e tutti. Sappiamo che non sarà l'ultima!"