video suggerito
video suggerito

Bocciati i ricorsi di Vietti e La Loggia: nessun vitalizio a chi ha altri incarichi

Gli ex parlamentari Michele Vietti ed Enrico La Loggia avevano chiesto che fosse loro restituito il contributo pensionistico sospeso per i ruoli ricoperti al Consiglio superiore della Magistratura e alla Corte dei Conti.
A cura di S. P.
594 CONDIVISIONI
Immagine

La Camera ha detto no ai ricorsi di Michele Vietti ed Enrico La Loggia, ex parlamentari di Udc e Forza Italia che avevano chiesto che fosse loro restituito il contributo pensionistico sospeso per i ruoli ricoperti al Consiglio superiore della Magistratura e alla Corte dei Conti. Il consiglio di giurisdizione della Camera ha rigettato entrambi i ricorsi ritenendoli “infondati”. Come ricostruisce Repubblica, La Loggia (che è stato parlamentare di Forza Italia dal 1994 a inizio 2013) ha maturato un vitalizio di 5079 euro al mese e ha continuato a percepirlo anche quando, nell’ottobre del 2013, è stato nominato componente del consiglio di presidenza della Corte dei Conti. Vitalizio che gli è stato sospeso un mese dopo. Gli è stata quindi chiesta la restituzione di quanto già percepito ma La Loggia ha fatto ricorso ritenendo la decisione ingiusta. Chiedeva, oltre alla fine della sospensione, era che gli fossero restituiti 13 mesi di arretrati e cioè circa 65000 euro. La Camera ha quindi detto no ricordando all’ex parlamentare anche che “il Regolamento subordina la sospensione del vitalizio alla circostanza che l'emolumento percepito nel nuovo incarico sia d'importo pari almeno alla metà dell'indennità parlamentare”.

Michele Vietti, invece, avrebbe voluto la restituzione del vitalizio per tutto il tempo in cui è stato membro del Consiglio superiore della Magistratura. Secondo i suoi avvocati il regolamento del 2007 con cui la Camera ha introdotto la sospensione dei vitalizi nel caso di ex deputati che ricoprono altre cariche istituzionali remunerate presenta “profili di irragionevolezza e ingiustizia”. La Camera gli ha risposto che “è proprio l'applicazione del parametro della ragionevolezza che toglie fondamento alle prospettazioni qui riassunte” e che “la disciplina del vitalizio spettante agli ex deputati è stata più volte sottoposta al vaglio del giudice interno, il quale ha avuto modo di ritenere che l'esigenza di razionalizzare e ridurre la spesa pubblica” venga prima di altre considerazioni. Sia per La Loggia che per Vietti si tratta di sentenze di primo grado.

594 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views