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Caso Boccia-Sangiuliano

Boccia torna all’attacco di Sangiuliano: “Denuncia surreale, sono io la vittima: chat lo mostreranno”

Maria Rosaria Boccia è tornata a parlare dell’indagine in corso nei suoi confronti. La scelta dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano di denunciarla, ha detto, è stata “surreale”, ma la “realtà” verrà fuori dalle chat condivise tra i due. Intanto, proprio da una conversazione intercettata è emerso che Sangiuliano parlò di un “grande favore” fatto al giornalista e conduttore Alfonso Signorini.
A cura di Luca Pons
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"Io non voglio più parlare, a meno che non sia obbligata a farlo, e purtroppo è accaduto più volte, perché si scrivono falsità che colpiscono la mia immagine al punto da costringermi a difendermi". Maria Rosaria Boccia, la donna al centro del caso mediatico e politico che ha portato alle dimissioni dell'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è tornata a dare la sua versione dei fatti. Boccia è indagata per minaccia o violenza a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate.

Denunciarla, come ha fatto l'ex ministro, è stata "una scelta surreale", ha detto la donna. E i fatti contenuti nella denuncia, compresi messaggi insistenti su una presunta gravidanza, sarebbero credibili solo per "chi non conosce la realtà. Le bugie si demoliscono molto facilmente, altre sono delle cantonate quasi comiche, frutto temo di analfabetismo digitale".

Perché Boccia dice di non avere paura delle indagini

Boccia, in un'intervista sul quotidiano Il Centro, ha detto di non avere "nessuna paura" della vicenda giudiziaria: "Gli ottimi magistrati che giudicheranno adesso hanno in mano le prove che confermano per filo e per segno la mia versione". Ovvero le chat stesse tra la donna e l'allora ministro.

"I messaggi che lui mi ha inviato e che lui ha usato per la sua denuncia, non io. Ma adesso, per fortuna, i magistrati le leggeranno in integrale", ha detto. Così emergerà che "se c'è una vittima, in questa storia sono io! Penso che consultando i dialoghi integrali, quelli da cui il ministro si dichiara minacciato, si metteranno a ridere".

La donna ha parlato anche di una telefonata con Sangiuliano avvenuta il 3 settembre, nei suoi ultimi giorni da ministro: "Soffriva per la satira, le battute, e diceva che eravamo diventati entrambi dei bersagli. Disse una cosa grottesca: "Mi seppellirò nell'ultimo ufficio della Rai. Farò l'archivista nella redazione Regioni in mezze maniche. Mi ritiro in convento". E poi: "Imparerò il cinese, e andrò a fare il cameriere in un ristorante a Pechino'". E ancora: "Diceva che avrebbe comprato un telefonino e che avrebbe dato il nuovo numero solo a me".

Nei messaggi di Sangiuliano un "grande favore" ad Alfonso Signorini

Oggi intanto è emerso che, proprio nei messaggi finiti in mano alla magistratura su cui ha fatto affidamento Boccia, ci sarebbe un riferimento al giornalista e conduttore Alfonso Signorini, direttore di Chi. "Vuole dei soldi da te?", avrebbe chiesto la donna dopo una mail inviata da Signorini stesso al ministro, e riguardante alcune foto che ritraevano i due. La risposta sarebbe stata: "No. Per fortuna gli ho fatto un grande favore. E comunque non sono foto compromettenti".

Come è noto, delle immagini di Sangiuliano e Boccia circolavano da settimane ed erano state respinte da alcune riviste. La mail in questione, da parte di Signorini, avrebbe avvisato il ministro: "Da un paio di settimane mi arrivano al giornale servizi fotografici tuoi in compagnia della tua assistente. Niente di compromettente. L'unica cosa è che una di queste agenzie insieme alle foto vendeva la notizia che ti sei separato da tua moglie, che hai tolto la fede e che hai con la tua assistente una relazione. Io ho acquistato il servizio perché non andasse in giro".

Tuttavia, Signorini non acquistò effettivamente il servizio, come ha spiegato al Fatto quotidiano: "Quando ho saputo che dovevamo spendere 12mila euro per delle foto che non volevano dire niente, con una signora che per me era una sconosciuta, non l'ho più comprato". Sangiuliano, contattato dal giornale, ha detto di non ricordare di aver parlato di un "grande favore". Mentre Signorini ha rivendicato: "Il grosso favore gliel'ho fatto io quando Sangiuliano aveva scritto il libro di Putin e l'ho fatto intervistare sul mio giornale e gli ho dedicato quattro pagine quando faceva il direttore del Tg2. Quelli sono favori che ho fatto io, semmai".

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