Boccia parla della ferita di Sangiuliano: “Controllate quando ha messo i punti. Nostre chat? Tagliate”
Maria Rosaria Boccia è tornata a parlare pubblicamente del caso che ha coinvolto lei e l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Oggi, entrambi sono indagati. Lei per violenza o minaccia a corpo dello Stato e lesioni aggravate, e lui per peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. A Piazzapulita, la donna ha commentato tra le altre cose la ferita alla testa riportata da Sangiuliano – il motivo per cui è accusata di lesioni aggravate.
Secondo l'ex ministro, sarebbe stata lei a procurargliela. Boccia, che come detto è indagata, ha sottolineato che si tratta di uno dei capi d'imputazione: "Non lo posso spiegare adesso". Poi le sono state messe di fronte le chat in cui Sangiuliano la accusava in privato scrivendo: "Sfregiato. Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo". A cui seguiva la risposta di lei: "Mi hai letteralmente mandata fuori di testa".
A questo punto, Boccia ha affermato: "Questa è una chat composta. Sono messaggi che non sono consecutivi". O "messaggi tagliati". Insomma, la versione fatta circolare sui giornali – che potrebbe sostenere la versione di Sangiuliano – non sarebbe il contenuto integrale della conversazione, ma due messaggi scollegati tra loro.
La donna, pur sottolineando di non poter parlare, ha dato anche un altro ‘indizio', se così si può dire: "Bisognerebbe anche datare il giorno in cui ha messo i punti". Sangiuliano ha affermato che la ferita sia avvenuta mentre lui e Boccia si trovavano a Sanremo. Poi però la donna ha dovuto cambiare argomento: "Sono molto tentata a parlare ma non posso".
L'imprenditrice ha confermato che le indagini sul suo caso sono ancora in corso: "Non sono ancora stata ascoltata, non posso raccontare tutto quello che vorrei". E sempre in tema di indagini ha criticato duramente la decisione del Senato di non permettere l'utilizzo delle chat private di Sangiuliano nell'inchiesta per peculato e rivelazione di segreto: "Lui si dice perseguitato e violato nella privacy. Ma sono le stesse chat di cui si parla nel nostro processo", quello in cui l'indagata è Boccia. Dunque, "lì si possono usare?".
Parlando del ministro e di come esercitava il suo ruolo, di fronte a una domanda su chi faceva più pressioni su di lui, Boccia ha detto che "Gasparri e La Russa lo chiamavano spesso", e che "come è uscito anche sui giornali, alcune delle persone che facevano parte del suo gabinetto erano state indirizzate da loro". Sangiuliano non sarebbe stato "scocciato" da queste telefonate: "Sono amici di partito, si conoscono da anni".
Infine, Boccia ha rivendicato che al momento il suo interesse principale sarebbe "tornare nell’ombra", perché al momento "per me vivere è impossibile". "La gogna mediatica non si abbassa, si continua a buttarmi fango addosso". Come, ha detto, nel caso del suo ex marito. E ha continuato: "Mi trovo in una condizione disagiata, ho subito una persecuzione, attacchi mediatici importanti, ma in me c’è dignità e forza nel voler raccontare la verità, è questo che mi fa andare avanti".