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Caso Boccia-Sangiuliano

Boccia dice che rivelerà la verità: “Sangiuliano mi ha offesa e minacciata, aspetto ancora le scuse”

Maria Rosaria Boccia, in un post su Instagram, anticipa l’intervista televisiva in programma questa sera: “È necessario che io dimostri la verità della mia virtù offesa” dall’ex ministro Sangiuliano, ha detto. Sulla nomina ministeriale saltata, è tornata ad accusare la moglie di Sangiuliano: “Se il capriccio comanda l’azione di governo, siamo già alla dittatura”.
A cura di Luca Pons
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"Difendo la mia dignità e onorabilità di donna e cittadina, e quindi difendo la mia virtù. Nella difesa della virtù del popolo risiede il principio di conservazione dello Stato repubblicano". Con queste parole Maria Rosaria Boccia, donna al centro del caso che ha portato alle dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (ora indagato per peculato e rivelazione di segreto d'ufficio), ha commentato gli ultimi sviluppi tramite un post su Instagram.

Annunciando la sua intervista televisiva in programma stasera, Boccia ha attaccato: "È mio diritto tutelare la verità della mia dignità e onorabilità, macchiate dalle offese del ministro della Cultura". E ha rivendicato: "Nonostante ciò, non ho ancora ricevuto scuse ufficiali; anzi, sono stata più volte minacciata di denuncia".

Boccia ha insistito: "Per amore della Democrazia e della Repubblica, devo difendere con fermezza la mia onorabilità di donna e di cittadina repubblicana. È necessario, quindi, che io dimostri la verità della mia virtù offesa", ha affermato, dicendo di voler "provare che la mia virtù è stata brutalmente offesa in mondovisione e che il ruolo di Consigliera del Ministro, che ho svolto, mi è stato tolto ingiustamente, stracciando il decreto ministeriale di nomina per capriccio di donna".

Usando – come già avvenuto nelle scorse settimane – un linguaggio criptico, Boccia ha quindi suggerito ancora una volta che la sua nomina a consigliera Grandi eventi per il ministro non fosse stata sospesa, come ha affermato Sangiuliano, per il sorgere di possibili conflitti di interesse a seguito della loro presunta relazione sentimentale.

Al contrario, nella versione suggerita da Boccia, la nomina sarebbe avvenuta e poi le sarebbe stata "tolta ingiustamente", arrivando a "stracciare" il decreto ministeriale di nomina. Alla base di questa decisione ci sarebbe stata non una valutazione anche legale sul possibile conflitto d'interesse di Sangiuliano, ma un "capriccio di donna". Un nuovo riferimento alla moglie dell'ormai ex ministro, la giornalista Federica Corsini: lo stesso Sangiuliano aveva riferito che la moglie gli aveva consigliato di rompere i rapporti, e Boccia nella sua ultima intervista aveva dichiarato di aver ascoltato una telefonata tra i due.

"L'audio l'ho potuto ascoltare perché il ministro in una conversazione a casa sua con la moglie mi ha chiamata, ha lasciato il telefono aperto all'insaputa della moglie e io ho ascoltato il discorso", aveva affermato. "L'ho ascoltato il discorso e il contenuto di quella telefonata così importante è stato rilevante e me lo ricordo. Cosa conteneva quella conversazione? La moglie chiedeva di strappare la nomina. Quindi, vorrei capire, la nomina è stata strappata per il capriccio di una donna? Perché non avevo competenze? Per quale motivo?".

Boccia ha concluso il suo nuovo post accusando: "Se il capriccio comanda l’azione di governo, allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di governo: la dittatura. Il principio di conservazione della dittatura risiede appunto nel capriccio del dittatore".

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