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Boccia alle Regioni: “Orario del coprifuoco per la Vigilia di Natale non sarà modificato”

Durante l’incontro delle Regioni con i ministri Speranza e Boccia è emerso l’orientamento del governo sul coprifuoco per la Vigilia di Natale: “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre”, ha detto il ministro per gli Affari regionali.
A cura di Annalisa Cangemi
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I ministri Speranza e Boccia, durante l'incontro con i governatori in vista del prossimo dpcm anti-Covid per Natale, che verrò emanato entro il prossimo 3 dicembre, hanno difeso l'impianto del dpcm attualmente in vigore e la decisione della suddivisione in zone, in base alla fascia di rischio. Il metodo portato avanti sta funzionando, secondo la valutazione del governo. Hanno inoltre ribadito che l‘orario del coprifuoco alla vigilia di Natale non sarà modificato.

"Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede", ha detto, a quanto si apprende, il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia durante il confronto con i governatori di Regione.

Nelle scorse settimane si era discusso invece di un coprifuoco ritardato,dopo mezzanotte, per consentire le cene in famiglia e permettere poi di rientrare alle proprie abitazioni, magari dopo la Messa di Natale. Per tutto il territorio nazionale, così come avviene adesso anche nelle Regioni gialle, non si potrà circolare per strada dalle 22 alle 5, se non per motivi di salute, necessità o lavoro.

Fra i temi che la Conferenza delle Regioni ha discusso con il governo c'è anche quello della riapertura degli impianti montani. L'esecutivo è intenzionato a mantenerli chiusi, per evitare ‘l'effetto discoteche' che si è verificato quest'estate. Oggi un portavoce della Commissione europea ha chiarito che la decisione sull'attività sciistica spetta ai singoli Stati: "Stiamo lavorando per rafforzare il coordinamento tra gli Stati e vedere se possiamo sviluppare presto un approccio di raccomandazioni". Ma, ha spiegato, "le decisioni sullo sci sono di competenza nazionale. Il nostro ruolo è fare raccomandazioni sanitarie affinché le varie attività si svolgano in condizioni di sicurezza sanitaria"

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