Blitz al citofono, Gabrielli contro Salvini: “Stigmatizzo chi fa giustizia porta a porta”
Il gesto plateale di Matteo Salvini, che in diretta social si è avvinato due giorni fa a un'abitazione privata a Bologna, suonando a un citofono alla ricerca di un presunto spacciatore, un ragazzo minorenne di origini tunisine che gli era stato segnalato da una comune cittadina, non è piaciuto al capo della Polizia Franco Gabrielli: "Stigmatizzo sia quelli che fanno giustizia porta a porta, sia quelli che accusano la Polizia in maniera indiscriminata", ha dichiarato, a margine di un convegno a Pordenone.
Gabrielli nella sua dichiarazione difende anche le forze dell'ordine, e fa riferimento alla vicenda del Cpr di Gradisca, dove per la morte di un migrante georgiano sono stati accusati alcuni agenti: "Fare parallelismi a dir poco arditi di una vicenda che non è stata ancora definita con vicende per la quale sono stati impegnati anni e processi, lo trovo assolutamente offensivo", ha detto il capo della Polizia, a proposito appunto del paragone tra la morte di Vakhtang Enukidze e il caso Cucchi, paragone fatto dal deputato radicale Riccardo Magi.
"In queste ore ci sono state delle affermazioni gravissime: dire che questa persona è morta per le percosse subite quando c'è un'indagine in corso e deve ancora essere effettuata l'autopsia è a dir poco ardito".
Nel suo blitz al citofono Salvini è stato accompagnato dalla signora Anna Rita Biagini, che da tempo ormai segnala alle forze dell'ordine la presenza di traffico di droga nel quartiere Pilastro a Bologna. "Ho già fatto chiudere un bar qui vicino per stupefacenti", ha raccontato la donna, che circa 13 anni fa ha perso il figlio trentenne, tossicodipendente e malato di Sla. "Buonasera signora, suo figlio è uno spacciatore?", questa la frase incriminata pronunciata dal segretario della Lega, a pochi giorni dalle elezioni regionali in Emilia-Romagna di domenica 26 gennaio.
E la storia si è ripetuta oggi, quando a Modena, Salvini ha accusato un esercizio commerciale, divulgandone anche l'indirizzo, sulla base di una semplice segnalazione di un comitato di donne del quartiere: "Al civico 38 spacciano, non serve citofonare, l’hanno già chiuso. Ogni volta che posso dare una mano a mamme e persone che denunciano queste cose, io la do. La sinistra invece continua a non farlo nemmeno in Parlamento", ha detto Salvini in piazza a Modena.