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Bielorussia, Draghi sente Putin: cosa si sono detti sulla crisi dei migranti al confine

Mario Draghi e Vladimir Putin si sono sentiti al telefono e avrebbero concordato sull’opportunità di stabilire un cooperazione tra Bruxelles e Minsk per risolvere quanto prima la crisi migratoria. Il presidente russo avrebbe però sottolineato le sistematiche “violazioni degli obblighi internazionali da parte della Polonia nella protezione dei diritti dei profughi”.
A cura di Annalisa Girardi
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Oggi c'è stata una telefonata tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente russo, Vladimir Putin. Al centro del colloquio, principalmente, la crisi dei migranti tra Polonia e Bielorussia. Ma i due leader hanno parlato anche di quanto sta accadendo in Ucraina e dei prezzi dell'energia.

Sulla crisi migratoria che prosegue alla frontiera bielorussa, dove migliaia di persone rimangono ammassate nelle speranza di poter entrare nell'Unione europea, Draghi e Putin avrebbero concordato sull'opportunità di stabilire un cooperazione tra Bruxelles e Minsk per risolvere quanto prima la situazione, sempre in conformità con il diritto umanitario. Secondo quanto riporta il servizio stampa del Cremlino, però, Putin avrebbe sottolineato le sistematiche "violazioni degli obblighi internazionali da parte della Polonia nella protezione dei diritti dei profughi" e sugli episodi di "trattamento crudele" dei migranti da parte delle Guardie di frontiera polacche.

La Germania non accoglierà i profughi che si trovano ora in Bielorussia

La Russia accusa l'Occidente di "trascinarla" nella crisi migratoria che si sta verificando al confine tra Polonia e Bielorussia, in modo da poter poi riversare su Mosca la colpa della situazione. A dirlo è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: "L'Occidente collettivo non è in grado di ammettere i propri errori", ha aggiunto. Nel frattempo, oggi il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha chiesto alla Germania di accogliere i circa 2 mila migranti che si trovano al confine in questo momento.

Tuttavia, da parte del governo tedesco è già arrivato il responso negativo alla richiesta. Il portavoce del governo federale, Steffen Seibert, ha dichiarato che la proposta di Lukashenko di costruire un corridoio umanitario verso il Paese è "inammissibile" e che "non è una soluzione accettabile per la Germania o l'Unione europea".

Cosa si sono detti Putin e Draghi

Come anticipato, la crisi migratoria non è stato l'unico tema al centro della conversazione telefonica tra Putin e Draghi. Il presidente russo avrebbe ribadito anche la disponibilità di Mosca a garantire forniture ininterrotte di gas naturale all'Europa a lungo termine. In tema di Ucraina, invece, Putin avrebbe sottolineato come Kiev si rifiuti ostinatamente di rispettare gli accordi di Minsk e quelli raggiunti nell'ambito del Formato Normandia.

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