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Bersani scrive a La Repubblica: “Non faremo più manovre”

In una lettera a La Repubblica, il segretario del Partito Democratico propone la sua agenda per le riforme. E sul rapporto Italia-Europa sottolinea: “Pronti alla riforme, ma non faremo più manovre”
A cura di Alfonso Biondi
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Segretario del Pd

"Un anno arduo e non semplice da interpretare". Sono queste le parole con le quali Pier Luigi Bersani, in una lettera a La Repubblica, presenta il 2012. Per il segretario del Partito Democratico bisognerà quindi progettare il da farsi, e, a tal proposito, segnala 3 punti fondamentali sui quali bisognerà lavorare.

L'Europa e l'Euro

Secondo Bersani, fino ad ora, ci sono state decisioni deboli e "l'agenda da qui a marzo non rassicura". Dunque, "o si mette in comune rapidamente e seriamente la difesa dell'Euro (vincoli di disciplina, strumenti efficaci e condivisi contro la speculazione e per la crescita, politiche macroeconomiche coordinate) o sarà il disastro". Se davvero l'Italia è troppo grande sia per fallire che per essere salvata, allora è troppo grande anche per stare zitta" aggiunge Bersani, che all'Europa risponderebbe così: "noi continueremo le nostre riforme e ci riserviamo ogni ulteriore iniziativa per rafforzare la nostra credibilità. Ma non faremo più manovre. A chi raggiunge il 5% di avanzo primario che cosa altro si può chiedere?"

Salvare l'Italia tutti insieme

"Salvare l'Italia significa, al concreto, contrastare la recessione, produrre crescita e occupazione, dare una prospettiva alla nuova generazione" scrive Bersani nella sua lettera. Per il segretario del Pd "bisogna predisporre l'aiuto a chi sta vivendo e vivrà le condizioni più difficili, come l'assenza di lavoro, l'insufficienza di reddito o una disabilità abbandonata". Bersani riconosce poi la necessità di prendere delle decisioni in maniera tempestiva, ma sottolinea anche  l'importanza di un "rapporto stabile" tra governo e gruppi parlamentari.

Riforme istituzionali e costi della politica

Altro punto fondamentale è la riforma delle istituzioni e della politica. Bersani parla della "già avviata adozione di parametri europei nei costi della politica, di riduzione del numero dei Parlamentari, di riforma del bicameralismo, di radicale aggiornamento dei regolamenti parlamentari e, alla luce delle prossime decisioni della Corte, di riforma elettorale". Si tratta di questioni importanti sulle quali, per il segretario del Pd, esistono "convergenze significative" tra le forze politiche. Per questo motivo bisogna passare dalle parole ai fatti.

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