Bersani dice che Meloni bastona i principi della Costituzione antifascista
Giorgia Meloni bastona i principi della Costituzione antifascista. Lo ha detto Pierluigi Bersani, ex ministro ed esponente di Articolo 1. "La premier e il governo hanno dato conferma del continuo girare attorno al tema dell'antifascismo, fanno venire il latte alle ginocchia – ha commentato l'ex segretario del Pd, ospite della trasmissione Otto e mezzo su La7 – Bisogna intenderci su una cosa, compresi un po' di antifascisti: la Costituzione è antifascista non solo perché vieta la ricostituzione del partito fascista ma perché ogni articolo è il ripudio dell'idea di organizzazione sociale che aveva il fascismo: gerarchica, corporativa e discriminatoria".
Bersani ha poi proseguito: "La Costituzione, invece, ha l'Articolo 1 sulla dignità del lavoro, l'Articolo 3 sull'uguaglianza, l'Articolo 32 sulla sanità per tutti, l'Articolo 53 sulla progressività fiscale. L'antifascismo è libertà illuminata dal principio di uguaglianza". Secondo l'ex ministro, in questi primi mesi di governo, Meloni ha bastonato i principi della Costituzione antifascista: "Non mi aspettavo che Meloni andasse a festeggiare ma neanche che nei primi sei mesi di governo bastonasse con tanta determinazione quei principi della Costituzione: dignità del lavoro, uguaglianza, sanità e progressività fiscale".
Bersani ha sottolineato che "l'antifascismo è un'idea di democrazia". E ancora: "Chi alza il braccio e fa il saluto romano è un deficiente però non mi aspetto la marcia su Roma ma che vengano smontati quei principi di uguaglianza, pari dignità e libertà per tutti che sono l'anima della nostra Costituzione".
Infine, l'ex presidente della Regione Emilia Romagna ha concluso ribadendo l'attualità della Costituzione: "La Costituzione non è una cosa passata, mi spiace per Meloni e anche per un pezzo di antifascisti che lo pensano. È davanti a noi, dobbiamo raggiungerla. Se la gente che non va a votare è in gran parte quella che sta male c'è il rischio che la democrazia perda appeal perché non consegna la merce a parte del popolo. Questo può metterla a rischio tanto quanto chi fa il saluto romano"