Berlusconi: “Temo l’arresto? Non lo so. Ma la magistratura mi odia”
"Se ci fosse un minimo di indipendenza di giudizio da parte di questi parlamentari rispetto alle indicazioni dei loro partiti, dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza" e agire di conseguenza. E' questa la linea che linea, secondo Silvio Berlusconi, i suoi colleghi in Parlamento dovrebbero seguire sul voto sulla sua decadenza da Senatore di domani. L'ex premier ha parlato a La telefonata su Canale5 ed è tornato a fare appello ai parlamentari di Pd e Movimento 5 Stelle per tentare di scongiurare la fine della sua esperienza politica. Berlusconi ha anche ricordato che esistono delle prove "assolute" che lo scagionano (smentite però dalla procura di Milano) e con le 12 nuove testimonianze in campo, dovrebbe essere naturale la richiesta di revisione del processo che ha emesso una sentenza voluta da "estrema sinistra" il cui scopo unico è "condannarmi", dice il Cavaliere.
"Temo l'arresto? Non saprei. Certo è che nei miei confronti c'è un odio totale da parte della magistratura che ha impiantato 57 processi contro di me", dice ancora Berlusconi, che comunque non ha "intenzione di fare alcun passo indietro prima del voto sulla decadenza. Gli italiani che mi hanno dato la fiducia guardano a me come leader del centrodestra". Assicura di non aver mai chiesto niente per sé, ma anzi di aver sempre “lavorato per il bene del Paese” e avrebbe voluto continuare a farlo anche in questa fase delicata, se non fosse per la sinistra “posseduta da due pensieri fissi: eliminare Berlusconi e tassare gli elettori del centrodestra”, dice. E conclude: "Il popolo ha diritto alla democrazia ma non alla via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese per consentire alla sinistra di andare definitivamente al potere".