Berlusconi sui ballottaggi: ”Abbiamo perso”. Per Bersani è ”un pareggio 4-0”
Come tutto il centrodestra nelle ultime ore, anche Silvio Berlusconi ha preso atto della fragorosa sconfitta del centrodestra ai ballottaggi: "Abbiamo perso, è evidente – dice il premier da Bucarest, dove si è recato oggi per il vertice intergovernativo Italia-Romania- L'unica strada è tenere i nervi saldi e andare avanti". E' costretto ad ingoiare il rospo il Presidente del Consiglio che, oltre a Milano e Napoli, ha perso anche nella sua Arcore. "Ci restano alcune riforme, la riforma fiscale, della giustizia e il piano per il Sud", aggiunge il Cav. Dall'opposizione sono numerosi coloro che ne invocano le dimissioni dopo gli impietosi dati elettorali che condannano senza mezzi termini tutta la maggioranza. Tuttavia il premier, che oggi ha ricevuto anche l'ulteriore mazzata dell'avviso di garanzia per le interviste tv del 20 maggio, cita una conversazione telefonica con Umberto Bossi che "è d'accordo per andare avanti insieme".
Sentimenti diametralmente opposti per Pierluigi Bersani, che non nasconde la felicità per la vittoria del centrosinistra: "Le elezioni sono state una vera e propria valanga", ha detto a caldo il segretario del Pd, nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito, precisando che "nelle grandi città pareggiamo 4 a 0 se consideriamo anche le vittorie al primo turno e oggi arrivano notizie incredibili da tantissime altre città". E poi ha ricordato: "Una nuova fase politica si apre con le dimissioni del governo e dopo le dimissioni la strada maestra sono le elezioni". E' un Bersani scatenato che ne ha pure per la Lega Nord: "Ma dove pensano di andare?Alla Lega chiedo se ha visto i risultati di Gallarate, di Rho, di Novara o di Arcore. Ma di quale nord state parlando?".
E dalle parti di via Bellerio non può che respirarsi clima di sconfitta per quella che Roberto Maroni ha definito una "sberla" e, anche se "il Governo non è a rischio", è necessario "un colpo d'ala, anzi di frusta, per rilanciare l'azione dell'esecutivo. Anche Berlusconi concorda".
E mentre Franco Frattini chiede di prendere spunto dal Pd con le Primarie, "vero meccanismo trasparente e regolato per evitare la balcanizzazione del Pdl", il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano "scarica" i coordinatori della più grande coalizione alla maggioranza: "La questione del partito è evidente ed è una questione strutturale. C'è qualcosa che non è andato bene e un malessere diffuso". Dunque la stoccata: "Ci sono stati sul territorio e anche al centro degli atteggiamenti arroganti, sia nella scelta dei candidati sia degli argomenti".