Berlusconi sta meglio: “Sono stati mesi difficili, non esco ancora ma ho ripreso a lavorare da casa”
Le condizioni di salute di Silvio Berlusconi sono in miglioramento. Il leader di Forza Italia, dopo aver contratto il Covid-19, ha dovuto fare i conti con diverse complicanze legate all'infezione. Lo racconta lui stesso in un'intervista al Giornale: "Per fortuna sto gradualmente migliorando. I miei medici mi hanno finalmente autorizzato a riprendere un minimo di attività, pur senza ancora uscire di casa. La prima cosa che voglio dire a voi e a tutti gli italiani è un grazie dal profondo del cuore per l'attenzione e la partecipazione che ho avvertito intorno a me in questi mesi difficili".
"La solidarietà e l'affetto che mi sono stati espressi da tanti italiani mi hanno non soltanto commosso, ma mi hanno dato la forza di affrontare una strada difficile: quella con le conseguenze e le complicanze di un male insidioso e tremendo, lo stesso che ha seminato tanti lutti e tanto dolore in Italia e nel mondo. Un grazie particolare lo devo poi ad Antonio Tajani e a tutti coloro che con lui stanno mandando avanti Forza Italia nel modo migliore, con lealtà e dedizione, consultandosi continuamente con me".
"Con noi nessuna tassa di successione"
Il leader di Forza Italia dice che serve una riforma del Fisco, ma critica la proposta di Enrico Letta, chevorrebbe finanziare una dote per i 18enni con la tassa di successione: "Nei giorni scorsi abbiamo presentato un grande progetto di riforma fiscale, perché se l'Italia esce dall'emergenza sanitaria grazie ai vaccini, non esce dall'emergenza economica se non ripartono l'occupazione e i consumi e se le aziende non tornano a fare utili. Tutto questo non accadrà mai se il 60% della ricchezza prodotta viene incamerato dallo Stato con le tasse. Siamo consapevoli del fatto che con questo governo non potremo realizzare per intero la riforma fiscale che noi vorremmo, con la flat tax a un'aliquota molto bassa. Però rilanceremo con forza la battaglia sulle tasse anche raccogliendo le firme nei gazebo in tutt'Italia per la nostra proposta di riforma fiscale".
"È una proposta che tiene conto delle condizioni di fattibilità immediata, nel quadro politico di oggi, non è il nostro obbiettivo finale. Parte dal presupposto che prima di pensare a come ridistribuire la ricchezza, bisogna crearla. Dunque dobbiamo lasciare più denaro possibile nelle tasche di cittadini e imprese. Per questo proponiamo una no tax area fino a 12.000 euro di reddito, una tassazione al 15% fino a 25.000 euro, al 23% fino a 65.000 e al 33% oltre i 65.000. In concreto, per fare degli esempi, chi guadagna 15.000 euro l'anno avrà a disposizione ogni mese 100 euro in più, chi ne guadagna 30.000 avrà ogni mese 235 euro in più, chi ne guadagna 45.000 avrà ogni mese 422 euro in più. Chiediamo inoltre un vero anno bianco fiscale, bloccando le cartelle esattoriali fino alla fine del 2021 e una chiusura realistica del contenzioso pregresso, senza svenare i cittadini in difficoltà. Infine rimangono nei nostri programmi l'abolizione totale dell'Irap e l'estensione della cedolare secca sugli immobili", aggiunge Berlusconi, "fino a quando saremo al governo, nessuna patrimoniale e nessuna tassa sull'eredità potranno essere introdotte".
"Noi siamo gli unici davvero credibili su questo tema. Nessuno dei nostri governi ha mai messo le mani in tasca agli italiani e solo con il nostro governo negli ultimi decenni la pressione fiscale complessiva è scesa sotto il 40%. In ogni caso, c'è un'altra proposta, che lega le mani a ogni tentazione di spremere gli italiani con le tasse: un tetto massimo alla pressione fiscale, che chiediamo di inserire in Costituzione, così da non poterlo più cambiare", sottolinea Berlusconi, patrimoniale e tassa di successione, invece, "significano tassare per la seconda volta lo stesso patrimonio sul quale le tasse sono già state pagate quando quel patrimonio si è formato. E poi per una questione economica: oggi le tasse dobbiamo diminuirle, non aumentarle. Oggi il problema dell'Italia è ripartire e come, diceva Winston Churchill, una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico".