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Berlusconi: “Spero che Monti renda più flessibile il mercato del lavoro”

In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa spagnola Efe, il Cavaliere parla di mercato del lavoro e articolo 18, ma anche del futuro del suo partito e dei processi a suo carico. E ribadisce: “Nel 2013 non mi ricandiderò”.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Caalier Berlusconi

"Conosco bene la serietà e competenza di Monti, e gli sono al fianco con lealtà". Inizia così l'intervista di Silvio Berlusconi all'agenzia di stampa spagnola Efe. L'ex Presidente del Consiglio esorta l'attuale esecutivo "ad affrontare senza esitazioni tutte le misure necessarie per liberarci dalle incrostazioni strutturali e burocratiche che ostacolano la crescita". L'obiettivo, in tal senso, deve essere "la riforma dell'architettura istituzionale indispensabile per la governabilità dell'Italia".

"L'articolo 18 non sia un tabù- "Sui temi del lavoro, il Cavaliere ha assicurato grande sostegno all'esecutivo. L'auspicio, da parte sua, è che Monti riesca a garantire maggiore flessibilità al mercato del lavoro e a "realizzare un'effettiva libertà di concorrenza per restituire competitività all'Italia". Berlusconi ha poi ribadito che l'articolo 18 non deve essere un tabù e che di eventuali modifiche se ne potrà parlare. "Produttività, crescita e occupazione, cosi come la fiducia dei mercati e degli investitori internazionali, dipendono in gran parte dalla riforma del nostro sistema di relazioni lavorative" ha concluso il leader del Pdl.

L'alleanza con Lega e Udc- L'ex Presidente del Consiglio stenta a credere alla fine dell'alleanza tra il suo partito e il Carroccio. Il problema, a suo dire, riguarda la volontà della Lega di voler "dimostrare la sua identità", facendo leva su "una posizione diversa dalla nostra anche riguardo al governo nazionale". Per il futuro, però, Berlusconi confida che col vecchio alleato Bossi "si possa avere una forte e leale collaborazione a tutti i livelli, com'è stato durante il governo da me presieduto e come continua a essere in molte amministrazioni locali". E la porta resta aperta anche per Pier Ferdinando Casini e per l'Udc: "Sono con noi in Europa nel Ppe, abbiano la saggezza di capire che in Italia i moderati sono la maggioranza, ma vincono solo se restano uniti" ha sottolineato Berlusconi. Il Cavaliere ha poi confermato che nel 2013 non correrà a Palazzo Chigi.

"Processi strumentali nei miei confronti"- Berlusconi parla poi dei processi che, a vario titolo, lo vedono coinvolto. Non esita a definirli procedimenti strumentali, poi riavvolge il solito nastro: "C'é stata ed é tuttora in corso una campagna di calunnia, di persecuzione giudiziaria e di diffamazione a livello internazionale nei miei confronti condotta per fini politici da una casta di magistrati ideologicamente orientati e da organi d'informazione politicamente schierati". Per Berlusconi si è trattato e si tratta di un danno arrecato non solo alla sua persona, ma all'intero Paese.

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