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Berlusconi smentisce la smentita: con Monti con molti se e molti ma

Ancora una volta Silvio Berlusconi è protagonista del classico balletto “dichiarazione – smentita – smentita della smentita”. Dunque, ricapitolando: per ora il Cavaliere conferma la fiducia condizionata a Monti. O forse no.
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Ricapitoliamo, se possibile, il "percorso lineare" di Silvio Berlusconi nelle ultime settimane. Dopo giorni di indiscrezioni, mezze verità e voci di corridoio, Silvio Berlusconi annuncia con una nota (seguita da un videomessaggio) la decisione di non candidarsi alla Presidenza del Consiglio alle politiche del 2013, con tanto di via libera alla scelta del leader tramite consultazioni primarie. Poi, il Tribunale di Milano lo condanna a 5 anni di reclusione per frode fiscale nell'ambito dell'inchiesta sui diritti tv Mediaset. Immediata la conferenza stampa nella villa del Gernetto con tanto di marcia indietro ("mi vedo costretto a restare in campo contro la magistratocrazia") e di avvertimento al Governo Monti ("valuteremo" se continuare a sostenerlo in Parlamento). Segue bagarre interna, con tanto di "confronto" con Angelino Alfano e con la possibilità che le primarie saltino (segue smentita). E ancora, alla presentazione del'ennesimo nuovo libro di Bruno Vespa, il Cavaliere si lascia sfuggire una frase relativamente alla possibilità di non fare "una campagna contro Monti", che sembra in controtendenza con quanto detto nella conferenza stampa precedente. Sembra, perché, last but not least, arriva la nota ufficiale che smentisce il passo indietro. Testualmente:

"Alcuni quotidiani anche oggi si inventano una pretesa contraddizione tra il discorso del presidente Berlusconi a Villa Gernetto del 27 ottobre scorso e le successive dichiarazioni rilasciate a Bruno Vespa. Quando Berlusconi dice che non farà campagna elettorale contro il professor Monti, intende giustamente non personalizzare, come mai ha fatto in passato, la prossima scadenza elettorale, ma porre all'attenzione degli elettori tutta quanta la strategia economica del governo dei tecnici. […] Infatti, nelle righe successive, alla domanda di Vespa in merito all'eventualità di staccare o no la spina al governo, Berlusconi ribadisce la sua linea: "Dipenderà dall'accettazione o meno da parte del governo delle nostre richieste di modifica alla legge di stabilità". Dov'è il dietrofront? Dov'è la marcia indietro di cui parlano in maniera del tutto strumentale alcuni quotidiani?

Insomma, ancora una volta Silvio è stato frainteso. O quantomeno non è stato restituito in modo corretto il suo pensiero. Già, ma quale sarebbe il "vero pensiero" di Silvio Berlusconi? Questo è il vero punto. Perché, fermo restando che manca poco alle politiche e che non è ancora chiaro con che legge elettorale si voterà, sono talmente tanti gli aspetti sui quali il Cavaliere sembra non avere le idee chiare da autorizzare qualunque tipo di speculazione teorica. Scioglierà il Pdl per una nuova costruzione? Avallerà "seriamente" le primarie per la scelta del suo successore? Si candiderà malgrado la condanna? Aprirà concretamente all'Unione di Centro (ipotesi tecnicamente inconciliabile con la precedente)? Accetterà di sostenere Monti fino alla fine e a costo di ripercussioni in campagna elettorale? Intende ricostruire il rapporto con la Lega a partire dalle regionali in Lombardia? Accetterà di farsi da parte anche nel caso in cui le primarie indicassero un leader a lui poco gradito? Ha in mente un candidato ben preciso alle prossime politiche? E potremmo continuare all'infinito, senza ricevere peraltro risposta. Del resto, le sue smentite preventive sono ormai passate alla storia. Una più, una meno…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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