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Berlusconi: “Se al referendum vince il no, Governo di unità nazionale col PD”

La “proposta” del Cavaliere, impegnato negli ultimi giorni di campagna elettorale per le Comunali 2016, non mancherà di far discutere.
A cura di Redazione
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Negli ultimi giorni il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è tornato a impegnarsi in maniera intensiva nella campagna elettorale per le elezioni comunali 2016, che vedranno al voto oltre mille Comuni, tra cui le principali città italiane per numero di abitanti. Da Roma, dove sostiene Marchini, a Milano, dove invece supporta il candidato unitario del centrodestra Parisi, il leader forzista è tornato, dopo la pausa delle scorse settimane, a presenziare a iniziative e incontri, oltre a partecipare alle principali trasmissioni televisive dedicate all'approfondimento politico (e non solo, considerando la sua recente partecipazione a Domenica Live).

Questa mattina il Cavaliere ha conversato brevemente con i giornalisti, analizzando lo scenario post referendum sulla riforma della Costituzione del Governo Renzi. Nella sua lettura, dunque, nel caso in cui alle urne gli italiani bocciassero la proposta di riforma della Carta che porta il nome del Presidente del Consiglio e del ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento, la strada inevitabile sarebbe quella di un Governo di unità nazionale.

 A questo progetto, Forza Italia dovrebbe necessariamente dare i suoi voti "in Parlamento, anche insieme a quelli del PD", spiega il Cavaliere, che aggiunge di ritenere questa l'unica strada percorribile anche per superare i limiti della legge elettorale approvata in questa legislatura (che, lo ricordiamo, vale solo per la Camera dei deputati).

In vista delle politiche, che verosimilmente si terranno nel 2018, Berlusconi ha poi ribadito di non potersi candidare (a norma di legge deve attendere altri 3 anni), ma di considerare possibile una vittoria del centrodestra alle urne: "Possiamo farcela ma a una condizione, superare il 40% al primo turno, perché al ballottaggio perderemmo sia col M5S che col PD. Dunque, dobbiamo restare uniti".

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