Berlusconi: “Salvini e Meloni troppo caratterizzati per fare i federatori. In FI detto io la linea”
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, dopo l'incontro con gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Villa Grande, la sua residenza romana sull'Appia Antica, torna a parlare dei rapporti all'interno della coalizione.
I tre leader sembrano alla ricerca di un nuovo equilibrio, in vista del voto del Quirinale, per il quale hanno annunciato che si muoveranno compatti, e hanno trovato alcuni punti fermi, come il no al proporzionale. Hanno promesso incontri settimanali e il segretario della Lega ha anche proposto una riunione con il Cavaliere e la presidente di Fratelli d'Italia con Mario Draghi, per discutere della manovra di bilancio. "Sull'incontro del centrodestra con il presidente Draghi dobbiamo ancora ragionare, ma naturalmente il mio rapporto con il premier è costante nel tempo. Gli ho parlato anche da Bruxelles", ha detto oggi Silvio Berlusconi in un'intervista al Corriere della Sera.
Ma questo non sembra essere bastato né per spazzare via le tensioni all'interno della coalizione, i cui effetti hanno sicuramente inciso sulla sconfitta alle amministrative, né per mettere a tacere i dubbi e le divergenze all'interno dei singoli partiti.
Un centrodestra a trazione sovranista per molti non è la soluzione per inseguire la volata del centrosinistra. Tanto che il ministro della Pa Brunetta non solo ha fatto il suo endorsement per Draghi al Quirinale (progetto invece accarezzato da Berlusconi) ma ha proposto una coalizione fra socialisti, liberali e popolari a sostegno di Draghi. Brunetta ha ribadito che "Un centrodestra unito non c’è", dando ragione a Mariastella Gelmini. La ministra all'indomani della riunione a Villa Grande ha parlato di presunte "manipolazioni" dei sovranisti su Forza Italia.
Berlusconi ha minimizzato le posizioni espresse dai suoi ministri, Gelmini, Carfagna, Brunetta: "In verità io non ho sentito nessuno in Forza Italia, voglio ripeterlo, nessuno, contestare la nostra linea politica, che è quella di lavorare per il Paese, sostenendo con forza il governo Draghi, e facendo tutto il necessario, magari anche qualche sacrificio, perché il Paese sia unito in questi mesi difficili. Lo facciamo da forza di centrodestra che ha un profilo distinto da quello dei suoi alleati".
"Si tratta di incomprensioni personali, che vanno ricomposte, non di conflitti sulla linea politica che, lo ripeto, è condivisa da tutti e non ha alternative. "Sinceramente – lo dico con stima e affetto per amici che collaborano con me da molti anni – preferirei non leggere sui giornali notizie di polemiche che non ci rappresentano e che non credo interessino gli italiani. Abbiamo ben altre questioni da affrontare, stiamo uscendo faticosamente dalla più grave crisi del dopoguerra e le ricadute sono dietro l'angolo. L'Europa e il mondo vivono un momento molto difficile e delicato. Dobbiamo attrezzarci ad affrontare nuove sfide planetarie, a partire da quella cinese, che ci riguardano direttamente. Sono sfide ideologiche, geopolitiche, economiche, militari. Sfide che riguardano le materie prime, le tecnologie, l'energia che usiamo ogni giorno, l'ambiente e la transizione ecologica. L'Italia presiede il G20 e in parternariato con il Regno Unito avrà un ruolo centrale alla Cop26 di Glasgow. Dobbiamo occuparci di queste cose".
L'ex premier quindi difende i suoi alleati, ma non affida a nessuno il ruolo di federatore: "Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno entrambi grandi capacità e un profilo fortemente caratterizzato. Da qui alle elezioni, che non sono imminenti, si troverà la soluzione migliore. Il centrodestra però deve distinguersi per l'equilibrio, la serietà, la coerenza delle sue proposte, non per le sue questioni interne".
Giorgia Meloni, ha proseguito Berlusconi, "non ha bisogno di garanti. Se Fratelli d'Italia non fosse un grande partito democratico non saremmo alleati con loro".
"L'Europa sa, e me lo hanno confermato in questi giorni a Bruxelles, di poter contare su di noi per un'Italia pienamente inserita nei valori e nelle regole su cui si fonda l'Unione Europea".
Per Berlusconi il governo Draghi deve continuare
Silvio Berlusconi ha avvertito che sarebbe "davvero irresponsabile" interrompere l'esperienza del governo Draghi. "Questo governo sta portando l'Italia fuori dall'emergenza sanitaria ed economica", ha sottolineato il leader di FI, rispondendo alla domanda se si attenda elezioni anticipate nel caso in cui Mario Draghi fosse eletto al Quirinale. "È un lavoro difficile che sta procedendo con buoni risultati grazie al senso di responsabilità di tutte le forze politiche", ha aggiunto, "sarebbe davvero irresponsabile pensare di interromperlo prima del tempo per bloccare il Paese in una campagna elettorale".
"Per la stessa ragione" secondo l'ex premier "parlare ora di legge elettorale significa far circolare veleni, mentre l'Italia si aspetta che la politica si occupi di tutt'altro, di vaccini, di Pnrr, di tasse, di pensioni, del benessere e della sicurezza degli italiani". In ogni caso, ha precisato Berlusconi, "di Quirinale non intendo parlare né occuparmi fino a quando un presidente come Sergio Mattarella sarà nel pieno delle sue funzioni".