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Berlusconi: “Rischio disordini inquietanti se vince Grillo”

Nell’ultimo giorno di campagna elettorale l’ex premier e leader di Forza Italia ancora contro il leader del Movimento 5 Stelle: “Ha detto che farà la marcia su Roma, può sembrare una macchietta da dittatore, ma non è così”.
A cura di S. P.
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Dopo l’intervento di ieri sera al Palazzo dei Congressi all’Eur, Silvio Berlusconi è tornato a parlare a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale per le Elezioni europee. L’ex premier ha scelto l’Alfonso Signorini Show su Radio Montecarlo per scagliarsi ancora una volta contro il leader del Movimento 5 Stelle. Se vincesse Grillo – così Berlusconi – “non posso immaginare cosa succederà, si tratta di una presenza inquietante, potranno succedere dei disordini inquietanti”. “Grillo ha già detto che farà la marcia su Roma, ha chiesto la testa del presidente della Repubblica, e promesso la cacciata dei parlamentari, vuole processare imprenditori, politici e giornalisti. Ha annunciato che vuole distruggere tutto, con un sistema governato da delegati del web”, ha continuato il leader di Forza Italia secondo il quale il comico “può sembrare una macchietta di dittatore, ma non è così, fa paura”. Per l’ex premier i regimi autoritari sono nati “nelle stesse condizioni economiche” dell’Italia di oggi. Berlusconi, riferendosi all’indecisione che sembra attraversare una quota significativa dell'elettorato italiano, ha detto che “questo non voto può arrivare ad una tale voglia di reazione, di disperazione…questa gente vuole una vendetta e magari voterà alla fine M5S. È un disastro”.

“Tra un anno, un anno e mezzo, andremo al voto” – Berlusconi ha detto anche di non credere che la legislatura e il Governo guidato da Matteo Renzi possano arrivare al 2018 “perché la cura che questo Governo ha introdotto nell'economia, che è la cura della sinistra di mettere più tasse, porta non alla soluzione della crisi, ma a un aggravamento". Per questo tra un anno, massimo un anno e mezzo, Berlusconi prevede un ritorno al voto. Per l’ex premier il voto di domenica è invece importante per evitare che “al governo vadano i dilettanti e gli incompetenti e in Europa vada chi non conta nulla e non potrà difendere gli interessi dell'Italia”. Quindi no al voto ai piccoli partiti: “Dare un voto ai piccoli partiti significa gettarlo dalla finestra”, ha detto Berlusconi, mentre votare per Forza Italia “che in Europa sta col Ppe e ha peso, può influenzare la politica europea”.

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