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Berlusconi ricorda Bettino Craxi: “La sua morte in esilio fu pagina vergognosa”

In una lettera indirizzata a Stefania Craxi, Silvio Berlusconi ricorda “l’amico leale e sincero” Bettino.
A cura di Redazione
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Nel giorno dell’anniversario della morte di Bettino Craxi, Silvio Berlusconi ha deciso di inviare una breve lettera aperta alla figlia Stefania, nella quale ha ricordato l’antica e duratura amicizia che lo ha legato al leader socialista. Ma non solo, perché nella lettura del cavaliere, il pensiero di Craxi è stato in qualche modo anticipatore di ciò che è venuto dopo, in particolare sul tema delle riforme strutturali e costituzionali. C’è poi spazio per il “sincero rammarico” per l’epilogo dell’esperienza umana e politica del leader socialista: quella morte in esilio che per Berlusconi è “tra le pagine più vergognose della nostra storia recente”.

Così, nel dirsi vicino alla famiglia, il leader di Forza Italia ribadisce di voler seguire “la strada indicata da Bettino fin dagli anni ottanta, con il socialismo liberale e riformatore” e di volersi impegnare ancora più compiutamente per portare a compimento le riforme istituzionali. Ecco la lettera integrale di Berlusconi:

Cara Stefania, il tuo papà è stato per me un amico leale e sincero al quale mi univa un affetto profondo. E' stato un uomo più avanti del suo tempo. Le sue idee, la sua capacità di cogliere e di anticipare con lucidità i temi ancora oggi attuali della politica italiana lo tendono tuttora protagonista a pieno titolo delle vicende dei nostri giorni.

Basti pensare al tema delle riforme. Fu lui a cogliere, quando nessuno ne era consapevole, la necessità di riformare in nostro assetto istituzionale, per mettere il nostro Paese in condizione di essere governabile e di poter competere con le altre nazioni. Si è anche impegnato per dare vita ad una sinistra moderna, democratica, europea. La sua morte in esilio è tra le pagine più vergognose della nostra storia recente.

Ora Craxi riposa in una terra che amava. Una terra che, in questi anni turbolenti, ha dimostrato di saper scegliere la strada della democrazia, della tolleranza e della laicità dello stato. Una strada che lui stesso avrebbe indicato e favorito, se fosse stato ancora presente. Speriamo che la scelta della Tunisia possa essere di esempio alle molte situazioni difficili e tormentate del mondo arabo.

Anche per noi la strada che Bettino ha indicato fin dagli anni '80 si è rivelata quella giusta. La sinistra comunista è morta, anche se le sopravvivono molti dei suoi protagonisti e dei suoi metodi. Il socialismo liberale e riformatore è invece forte e attivo e sarà un protagonista del 21esimo secolo. Anche le riforme istituzionali, dopo decenni di tentativi infruttuosi, sono finalmente avviate proprio come lui aveva preconizzato.

Con questi ricordi e con questi sentimenti, cara Stefania ti sono vicino e partecipo alla commemorazione del tuo papà. Lui è certamente molto orgoglioso di una figlia che gli dimostra tanto amore e che ha dedicato e continua a dedicare la sua vita alla difesa e al ricordo del suo papà Bettino.
Ti prego di far giungere alla tua mamma, a Bobo e a tutti gli amici che sono lì convenuti per ricordarlo, il mio saluto più partecipe e affettuoso. Un forte abbraccio.

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