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Berlusconi: “Raccoglieremo milioni di firme per l’elezione diretta del Capo dello Stato”

L’ex Presidente del Consiglio torna in Parlamento per presentare la proposta di Forza Italia sul presidenzialismo: “Il Governo ci ascolti, o almeno permetta ai cittadini di esprimersi”.
A cura di Redazione
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Silvio Berlusconi torna in Parlamento e, dalla sala Aldo Moro della Camera dei deputati, alla presenza di numerosi parlamentari forzisti, presenta la proposta di Forza Italia per l'elezione diretta del Capo dello Stato. Una conferenza stampa durante la quale Berlusconi ha ribadito le sue perplessità sulla strada scelta dal Governo per le riforme istituzionali, in particolar modo per quel che concerne la revisione del Senato ("Non sono il solo a pensare che non sia opportuno che un Sindaco di una città metropolitana faccia anche il senatore, ad esempio").

La proposta di Forza Italia è invece chiara: via al presidenzialismo, con emendamenti alla discussione in corso che saranno presentati nelle prossime ore (con la riproposizione in commissione Affari costituzionali del Senato delle proposte messe a punto da Maurizio Gasparri) e che saranno finalizzati appunto all'elezione diretta del Capo dello Stato. Del resto, rivela Berlusconi, lo stesso Renzi non sarebbe contrario "in linea di principio" al presidenzialismo: "Ho avuto modo di parlarne con Renzi in due occasioni e lui non lo ha escluso, ma ha detto ‘forse, non è il momento adesso', quindi noi riteniamo opportuno aprire una seria discussione". In tal senso, il leader di Forza Italia annuncia la volontà di dar vita ad una ampia mobilitazione: "Dal primo settembre saremo tutti in campo con i gazebo nelle città italiane. Servono 50 mila firme ma noi pensiamo di raccoglierne qualche milione e credo che ce la faremo".

Così, Berlusconi spiega anche l'intenzione di attendere l'incontro fra Romani ed il ministro Boschi, prima di un nuovo eventuale faccia a faccia con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il quale può stare tranquillo, spiega, "perché abbiamo preso un impegno sulle riforme, sul titolo V e sulla legge elettorale, e abbiamo intenzione di mantenerlo anche se dovesse dire no al presidenzialismo".

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