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Berlusconi: “Quattro colpi di Stato in 20 anni, in Italia non c’è più la democrazia”

Il Cavaliere ribadisce una volta di più la sua tesi: contro di lui “4 colpi di Stato in 20 anni”.
A cura di Redazione
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“In Italia non si può parlare di democrazia. Quale democrazia? Abbiamo dovuto subire quattro colpi di Stato in 20 anni”. È questo lo sfogo amaro con il quale Silvio Berlusconi, in una intervista al Tg5, rilancia la sua tesi del “complotto” ai suoi danni. Un ragionamento che il Cavaliere articola ribadendo una ricostruzione storica piuttosto controversa: “Solo negli ultimi 5 anni, ovvero dal 2011, si sono susseguiti tre governi di sinistra che non sono stati eletti dai cittadini, adesso c'è un Presidente del Consiglio che si regge su una maggioranza dichiarata incostituzionale dalla Consulta, e in Parlamento sul voto di senatori eletti dal centrodestra che hanno tradito i loro elettori”.

Il risultato è che Renzi fa affidamento su questi numeri, che stridono col fatto che il Partito Democratico rappresenti “solo un elettore su sei degli aventi diritto”. E la cosa più grave, attacca Berlusconi, “è che non questi numeri non solo governa ma si permette di cambiare la legge elettorale e anche la Costituzione”. Il tutto dopo che “una sentenza politica paradossale ha cacciato dal Parlamento il leader del centrodestra e lo ha reso ineleggibile per sei anni”. Insomma, spiega Berlusconi, “non siamo più in una democrazia”, ma il suo impegno non è in discussione: “Vado avanti, per il bene del Paese”.

E sulla questione del giorno, il decreto "Salva banche", l'ex Presidente del Consiglio dà un suggerimento al Governo, con un breve post pubblicato sul suo profilo facebook:

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