Berlusconi: “Putin rispetta gli italiani, erano i comunisti a ricevere finanziamenti da Mosca”
Non accenna a posarsi il polverone sollevato dall'articolo scritto da Joe Biden, due volte vicepresidente degli Stati Uniti, sul tema delle interferenze russe negli equilibri politici internazionali. Il pezzo conteneva anche un riferimento alla situazione italiana, con l'ipotesi che la macchina propagandistica russa abbia avuto un ruolo importante nel voto del 4 dicembre 2016, che ha bocciato la proposta di riforma della Costituzione caldeggiata dall'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Oggi, con una intervista al Corriere della Sera, interviene anche Silvio Berlusconi, che minimizza le problematiche collegate alle fake news e difende Vladimir Putin su tutta la linea.
"Putin è alla guida di uno degli stati più importanti del mondo, quindi è ovvio che le sue idee e le sue posizioni abbiano un’eco significativa nell’opinione pubblica occidentale", spiega Berlusconi, aggiungendo di considerare la polemica sulle fake news delle "sciocchezze o tutt’al più pettegolezzi non dimostrati". Secondo il Cavaliere, invece, "Putin è molto rispettoso delle libere scelte degli italiani, e vorrebbe — e io sono totalmente d’accordo su questo — che l’Italia fosse parte attiva in un migliore e più costrittivo rapporto fra la Russia e l’Occidente".
Per quanto riguarda il risultato del referendum sulla riforma della Costituzione, Berlusconi è netto, con un affondo nei confronti degli "eredi" del Partito Comunista:
Ritengo che gli italiani siano un popolo intelligente e consapevole, e che le loro scelte politiche siano razionali: hanno votato No al referendum costituzionale per difendere la democrazia e impedire una deriva pericolosa. Il Pd sbaglia ad attaccarsi a questi argomenti: dovrebbe ricordare che furono i loro antenati, il Partito Comunista, a ricevere da Mosca non solo finanziamenti, ma un diretto sostegno proprio con le tecniche della “disinformatia”. Eppure non vinsero mai, perché gli italiani con il voto scelsero sempre la libertà
Berlusconi, che si definisce "la vittima storica delle fake news", conclude spiegando di considerare errato utilizzare "il complottismo contro il M5s", perché "spesso sono proprio i Cinque Stelle a farvi ricorso, sulla Rete, per fare l’unica cosa nella quale sono davvero bravi: strumentalizzare il legittimo malcontento degli elettori, ed orientarlo a loro favore, rappresentando poteri politici ed economici italiani e internazionali che cospirano ai loro danni."