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Berlusconi prepara la campagna per le Europee: Barbara o Pier Silvio in lista?

I tanti dubbi del Cavaliere, alle prese con la decisione dei giudici su domiciliari o servizio sociale che arriverà nel pieno della campagna elettorale per le Europee.
A cura di Redazione
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La data è sempre la stessa: il 10 aprile, con i giudici del Tribunale di Milano che dovranno stabilire in che modo Berlusconi dovrà scontare l'anno di reclusione. In effetti, nonostante la richiesta dei legali del Cavaliere di affidamento ai servizi sociali, i giudici potrebbero propendere anche per la reclusione domiciliare. Una decisione che influirà in maniera diretta anche sulla campagna elettorale per le elezioni europee, come spiega Ugo Magri su La Stampa: "Nel primo caso, tra un adempimento e un altro, trascorrerebbero settimane, per cui nel frattempo Berlusconi potrebbe fare campagna per le Europee. Diverso se per lui decretassero un anno di reclusione tra le mura di Arcore. La sua «agibilità politica» verrebbe messa a dura prova". Una situazione di grande incertezza, dunque, che per il momento frena il Cavaliere anche sul versante della proposta politica.

Di certo c'è solo l'impossibilità di presentarsi alle Elezioni Europee come candidato: la soluzione, anche se tecnicamente fattibile (la consegna della candidatura, almeno), provocherebbe ricorsi e contestazioni, con l'eliminazione quasi certa del suo nome dalle liste ed uno spot non proprio esaltante per Forza Italia. Così, da giorni nel quartier generale forzista, si parla del piano B: la candidatura di un "rappresentante della famglia Berlusconi" come capolista per il Parlamento Europeo. Spiega Paola Di Caro sul Corsera: "Per non perdere il traino del nome Berlusconi sulla scheda, per dare il senso della continuità, in attesa che alle Politiche sbarchi magari Marina come extrema ratio si ragiona sull’idea che un altro figlio – forse Barbara, forse Pier Silvio – possa presentarsi in Europa. Strada molto impervia, ma non del tutto da escludere". Certo, sia Barbara che Marina hanno escluso la possibilità di un impegno diretto, così come Pier Silvio non sembra avere esperienze di questo tipo, ma di fronte ad una richiesta diretta ed esplicita del Cavaliere le cose potrebbero cambiare. Nel frattempo sul territorio si amplia la frattura fra Fitto e "quelli del nuovo corso" guidati da Toti: un'altra grana per Berlusconi, costretto nella scomoda posizione di mediatore fra fazioni in aperto contrasto.

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