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Berlusconi: “Non siamo in democrazia, dobbiamo andare presto alle elezioni”

Il leader di Forza Italia scherza a Quinta Colonna su Rete4 a proposito dell’obbligo di dover tornare a casa entro le 23: “Devo andare a casa perché alle 23:05 arrivano i carabinieri e vedere se faccio il bravo e sono a casa”.
A cura di S. P.
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Grillo, Renzi, le Elezioni Europee, Equitalia e ancora la sentenza contro di lui e l’obbligo di dover tornare a casa entro le 23. Sono stati diversi i temi toccati da Silvio Berlusconi su Rete4: l’ex Cavaliere, ospite di Quinta Colonna, ha parlato della necessità di andare presto alle elezioni. Per il leader di Forza Italia “non siamo in una democrazia perché quando c’è un governo non eletto dal popolo non siamo in una democrazia”. Parlando delle Elezioni Europee e della campagna elettorale dei suoi avversari politici Berlusconi è tornato in particolar modo sulle affermazioni del leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: “Purtroppo c’è una somiglianza tra Grillo e i peggiori personaggi che è molto preoccupante, lui non propone nulla, vuole distruggere tutto”. Secondo Berlusconi Grillo è un pericolo perché non prende voti su dei progetti ma da coloro che per quanto accaduto negli ultimi anni “si sono impoveriti e sono disperati e nella disperazione cercano di reagire all’esistente e vanno nella direzione di un voto ai cinque stelle, un voto di protesta che però non serve a nulla”.

Da qui l’invito a votare per Forza Italia perché gli eurodeputati del M5S “non conteranno nulla” mentre il voto al Pd fa parte del Pse “che è il partito di minoranza in Europa perché la maggioranza è del Ppe”. Dei suoi l’ex premier ha invece detto che “fanno squadra con i Paesi del Mediterraneo diventando maggioranza”. Su Rete4 Berlusconi ha poi parlato ancora di Equitalia e del suo programma che prevede un’abolizione con il ritorno ai comuni della riscossione: “Siamo dentro uno stato di polizia tributaria”, ha detto l’ex premier. Infine sul “complotto” ai suoi danni e sull’obbligo di tornare a casa entro le 23: nel 2011, ha detto Berlusconi, c’è stato “un colpo di Stato, ma non è successo nulla. Le istituzioni non hanno detto nulla, i giornaloni hanno fatto come le tre scimmiette ‘non vedo, non sento, non scrivo’. Per noi il caso non è chiuso, chiediamo una commissione d’inchiesta alla Camera e al Parlamento Ue”. A proposito degli orari da rispettare l’ex premier ha scherzato negli studi di Quinta Colonna: “Devo andare a casa perché alle 23.05 arrivano i carabinieri a vedere se faccio e il bravo e sono a casa. Avevo chiesto di poter rientrare alle 12 ma mi hanno detto che non sono Cenerentola”.

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