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Berlusconi non può usare il simbolo ed il nome del PDL

Dura presa di posizione da parte di Italo Bocchino, in una nota pubblicata sul sito di Generazione Italia: il simbolo del Pdl è in comproprietà con Fini, Berlusconi non lo utilizzi.
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Italo_Bocchino

"Se Berlusconi ama l’Italia deve prendere atto della situazione e aprire una nuova stagione, così come gli ha chiesto Fini, ma sappiamo purtroppo che questo amore per la Nazione in lui è soffocato dall’odio verso chi si permette di contraddirlo. Noi che davvero amiamo l’Italia consigliamo a Berlusconi di non arrivare in aula a mostrare i suoi muscoli e di invitare tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, a sedersi attorno a un tavolo per fare assieme tre cose per l’Italia prima di andare al voto […] legge elettorale […] riforma del fisco e provvedimento economico sociale". Se probabilmente sono questi i passaggi più incisivi della lunga nota scritta da Italo Bocchino e pubblicata dal sito di Generazione Italia, certamente a far discutere è il piccolo post scriptum che il deputato di Futuro e Libertà si concede in chiusura.

"Dicono che Berlusconi stia preparando un nuovo partito per rinnovarsi in vista del voto. Comprendiamo la sua esigenza, anche perché il nome e il simbolo del Pdl sono in comproprietà con Fini e non potrà utilizzarli. Dicono anche che nella conferenza stampa tenuta due giorni fa a Lisbona si sia fatto sfuggire che vuole scendere in campo definendosi “il vero centrodestra”. Per evitargli problemi giudiziari, che purtroppo non gli mancano, gli comunichiamo che dal 17 maggio scorso “il vero centrodestra” è stato registrato da noi all’ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in più che prova che il suo non sarà il vero centrodestra italiano".

Insomma, un vero e proprio altolà al Cavaliere, con tanto di stoccata finale sui problemi giudiziari, che ha rianimato una polemica tra le due fazioni che sembrava sopita dopo il controverso video di Fini a sostegno del Manifesto per l'Italia. Ma soprattutto un modo per rivitalizzare i tanti contrari al Governo Berlusconi delusi dal dietrofront di Fini e convinti che non vi possano essere margini di trattativa con il Cavaliere. Di contro la risposta di Bondi, affidata alle agenzie e ripresa da Corriere.it:

"Non riesco a comprendere come l'on. Bocchino possa continuare a rivolgersi al Presidente del Consiglio non tanto sulla base di argomentazioni politiche, discutibili quanto legittime, quanto ricorrendo in ogni circostanza a toni, giudizi, provocazioni, pose che sarebbero a stento ammessi nelle più misere discussioni condominiali".

Insomma, alla vigilia di un nuovo delicato passaggio parlamentare si riaccende il duello fra ex colleghi di partito e di Governo, con la forte sensazione che da qui al 14 dicembre, giorno della verifica sulla fiducia al Governo Berlusconi, non mancheranno colpi di scena ed altre dichiarazioni al veleno.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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