Berlusconi: “Non mi candido alle prossime elezioni”. Precipita il titolo Mediaset

"Io non ci sarò in prima persona, attenderò che venga annullato tutto quello che mi è successo, ma i tempi sono lunghi. Supereremo anche questo inconveniente della mia incandidabilità". Così Silvio Berlusconi annuncia, tramite la sua pagina Facebook, che non prenderà parte alla prossime elezioni. Una rinuncia alla quale è stato obbligato dalla sentenza Mediaset a cui ha fatto poi seguito il sì di Palazzo Madama alla sua decadenza da Senatore. Il Cavaliere fa comunque sapere che scenderà in campo in prima linea con Forza Italia per "reclutare chi vota Cinque stelle, gli indecisi e chi non è andato a votare" e "convincere gli elettori a votare un solo partito, perché le riforme si fanno solo se vince un solo partito". Parole che hanno avuto un effetto immediato sulle quotazioni: il titolo Mediaset quota a 2,874 euro in calo dell'1,64%. Scende anche Mondadori che quota a 1,389 a -1,21%. Nell'universo Berlusconi si salva Mediolanum che guadagna lo 0,08%.

Il post integrale:

Ci sono le stesse motivazioni per stare in campo come nel '94. Siamo ancora qui a dover resistere a questa sinistra che vuole agguantare il potere definitivamente.

Le forze della sinistra vogliono ridistribuire la ricchezza togliendo soldi alla borghesia. Ridistribuire è giusto ma il loro metodo è sbagliato.

L'obiettivo di Forza Italia è reclutare chi vota Cinque stelle, gli indecisi e chi non è andato a votare. Voglio in campo squadre che possano fare il porta a porta e arrivare soprattutto ai pensionati. Solo così riusciremo a combattere le forze della sinistra.

Dalla parte della sinistra c'è la magistratura che ha sotto di sé i poteri esecutivo e legislativo dello Stato, che possono incidere togliendo libertà e patrimonio dei singoli. Forza Italia ha bisogno di persone che resistano ai brogli della sinistra.

Dobbiamo mettere in campo gente seria, dovranno essere loro a garantire che siano fatte le riforme. Si deve cambiare assetto costituzionale, perché così non si può governare. Occorre fare poi una riforma della giustizia.

Bisogna convincere gli elettori a votare un solo partito, perché le riforme si fanno solo se vince un solo partito. Più forze non si mettono mai d'accordo perché pensano al bene particolare dei loro leader.

Io non ci sarò in prima persona, attenderò che venga annullato tutto quello che mi è successo, ma i tempi sono lunghi. Supereremo anche questo inconveniente della mia incandidabilità.