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Berlusconi non arretra e rilancia: Non ci faremo condizionare da nulla

Nel suo discorso a Montecitorio il Cavaliere ha escluso la possibilità di un passo indietro dell’attuale esecutivo. E sulle opposizioni: “Sono frastagliate e divise, anzi, sono addirittura sparite”.
A cura di Alfonso Biondi
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Nel suo discorso a Montecitorio il Cavaliere ha escluso la possibilità di un passo indietro dell'attuale esecutivo. E sulle opposizioni: Sono frastagliate e divise, anzi, sono addirittura sparite.

Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera inizia alle 11.04 con le parole "Sono qui per chiedere la fiducia al governo che ho l'onore di presiedere" cui fanno subito seguito gli applausi scroscianti dei suoi . Il Capo del governo parte da quanto accaduto 2 giorni fa, dall'incredibile bocciatura del Rendiconto dello Stato. "Il governo intente porre rimedio alla situazione di martedì" spiega, parlando di una "situazione anomala da sanare con la fiducia" e annunciando un nuovo ddl. Il discorso, poi, si fa più ampio: "L'attuale governo– sottolinea-è l'unico soggetto democraticamente abilitato a difendere gli interessi nazionali dalle tensioni della crisi". Il Cavaliere dichiara con la solita sicurezza che all'esecutivo da lui presieduto non esiste alcuna alternativa credibile, ma che nel caso cadesse "la parola deve tornare agli elettori".

La maggioranza, a suo dire, è coesa, al di là dell'incidente di percorso dello scorso martedì. "Io sono qui con la mia maggioranza per testimoniare che l'Italia ce la fa e ce la farà. Batteremo la strategia del pessimismo" dichiara, puntando il dito contro "gli sfascisti" che tramano nell'ombra per affossare il Paese. "Il nostro governo comunque andrà avanti senza farsi condizionare da nulla se non dal rispetto della Costituzione e degli impegni europei" rincara. Poi l'annuncio delle agognate riforme: architrave costituzionale, fisco e giustizia ("occorre una riforma per porre fine al uso politicizzato").

L'ipotesi di rassegnare le dimissioni, a lungo invocata dalle opposizioni, pare non aver proprio sfiorato il premier: "A chi ci chiede di fare un passo indietro rispondiamo chiaramente che mai come in questo momento sentiamo la responsabilità di non accondiscendere a questa richiesta" sottolinea. E sulle opposizioni continua ad avere le idee chiare: "Opposizioni sono frastagliate e divise, anzi, sono addirittura sparite" fa notare, alludendo chiaramente alla decisione di Pd, Idv e Terzo Polo di disertare l'Aula durante il suo discorso.

Il discorso è durato una mezz'oretta scarsa. Dopo aver terminato, il premier ha stretto la mano al leader della Lega Umberto Bossi che gli sedeva a fianco. Adesso non resta che aspettare domani, giorno in cui l'aula di Montecitorio dirà la sua sull'ennesima fiducia chiesta da questo governo.

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