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Berlusconi, intervista a Repubblica: “I bonifici erano soltanto aiuti per le ragazze”

Silvio Berlusconi spiega la sua versione dei fatti dalle pagine di Repubblica: andrà in tv e in tribunale per difendersi, niente bunga bunga ma soltanto aiuti economici per pragazze in difficoltà e sulla telefonata in questura del caso Ruby: “Craxi fece cose simili”
A cura di Alessio Viscardi
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Berlusconi finito

Il momento deve essere particolarmente duro per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con il processo per il caso Ruby alle porte e l'accusa di prostituzione minorile e concussione rivoltagli dalla Procura di Milano, che ieri ha concluso le indagini anche su Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti accusati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione. La difficoltà la si deduce anche dalla mossa a sorpresa di oggi, un'intervista del Premier a La Repubblica – il quotidiano di Ezio Mauro che con le sue “10 domande” ha per mesi martellato sullo scandalo Noemi Letizia, la prima minorenne coinvolta nei festini del bunga bunga di Arcore e villa Certosa.

“So che siamo diversi. Siamo su opposte barriere. Ma vi parlo con la mano sul cuore. Questa volta seguo il mio istinto e voglio spiegare come stanno davvero le cose”. Comincia così l'intervista fiume di Silvio Berlusconi a Repubblica. Ieri, la notizia che – secondo la Procura – Ruby avrebbe partecipato al bunga bunga a sedici anni, mentre era minorenne, avendo tredici rapporti sessuali con il Premier, dietro il pagamento di denaro e “altre utilità”. Così, il presidente del Consiglio annuncia: “Andrò in tv a spiegare tutto e a difendermi. Andrò a tutte le udienze”.

“Mentre leggevo quelle agenzie non credevo ai miei occhi. Pensavo che fosse uno scherzo di Bonaiuti”, ma quando il cronista ricorda che non si tratta affatto di uno scherzo e che ci sono le carte, il presidente si mette sulla difensiva: “Ma le pare possibile? È mai possibile che quelle cose rispondano al vero? Hanno messo in piazza 33 ragazze che passeranno il resto della loro vita con il marchio della prostituta. E invece erano ragazze che hanno avuto solo il torto di partecipare a cene con il presidente del consiglio in cui c'erano tre musicisti e 6 camerieri”.

I verbali dell'inchiesta condotta da Ilda Boccasini dipingono un quadro diverso: cene in tre atti, dopo un pasto frugale si scendeva nella tavernetta dove le ragazze ballavano nude e facevano giochi erotici tra loro, per poi essere selezionate dal Premier per passare la notte a fare sesso con lui e ricevere una maggiore cifra di denaro: “Nessuno dei testimoni lo conferma” – sbotta Berlusconi – “33 ragazze in due mesi mi sembrano troppe anche per un trentenne. Sono troppe per chiunque. Eppoi c'è un ostacolo in più. Ho sempre avuto vicino a me la mia fidanzatina che per fortuna sono riuscito a tenere fuori da questo fango”.

Sui bonifici che il ragionier Giuseppe Spinelli girava a favore delle ragazze di via Olgettina, il presidente Berlusconi tiene a precisare che si trattava soltanto di aiuti economici per persone in difficoltà: “Io sono come una Caritas quotidiana. Pago interventi chirurgici, il dentista, le tasse universitarie a tutti coloro che ne hanno bisogno”. Sulla telefonata in Questura per far liberare Ruby Rubacuori, fermata per furto, Berlusconi continua a insistere sulla sua buona fede. Credeva davvero che quella fosse la nipote di Hosni Mubarak: “Mi hanno spiegato che Craxi fece cose simili in occasione del caso Sigonella”.

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