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Berlusconi: il cerotto è finto, sul volto nessuna ferita. Lo conferma il dentista

Il cerotto non serve per le ferite esterne, ma soltanto come sostegno ai punti interni derivanti dall’operazione maxillo-facciale subita da Silvio Berlusconi nei giorni scorsi. Ma i luminari della chirurgia parlano di una pratica inutile e inusuale.
A cura di Alessio Viscardi
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berlusconi cerotto

Nessuna ferita sul volto di Silvio Berlusconi dopo l'intervento subito nei giorni scorsi per le conseguenze dell'attentato subito nel dicembre 2009 dallo squilibrato Massimo Tartaglia. A confermarlo è il dentista che ha operato il presidente del Consiglio, Massimo Mazzi. Il cerotto enorme che copre metà faccia del Premier sarebbe quasi inutile e funge soltanto da sostegno ai punti interni cuciti dopo l'intervento maxillo-facciale subito da Berlusconi. Il dentista del presidente, intervistato da Il Fatto Quotidiano, tiene a precisare: “Qualcuno avrà sicuramente pensato a una sceneggiata: in realtà sono stato io a consigliare al premier di mettere un cerotto esterno a sostegno dei punti di sutura che gli ho applicato. Non è rituale, è vero. Ma il premier non si è fermato un attimo, è uno che parla molto, e dunque è stata solo una precauzione aggiuntiva”.

Lunedì Berlusconi è stato operato al volto per un intervento di trapianto osseo e di implantologia in anestesia generale, durato quattro ore e necessario per ripristinare l'anatomia e la funzionalità masticatoria compromesse dalla statuetta del Duomo scagliatagli contro da Tartaglia. Le conseguenze dell'attentato furono la frattura del setto nasale e la rottura di due denti. Dopo la dimissione dall'ospedale San Raffaele, Silvio Berlusconi ha condotto una vita normale finché, nei giorni scorsi, non è stato comunicato che gli effetti dell'attentato erano ancora presenti.

Dopo un intervento come quello subito da Berlusconi, solitamente ci vogliono mesi perché scompaiano i dolori alla mandibola. I tempi di guarigione del premier, però, sembrano più veloci. Il dentista Mazzi precisa: “Ma ripeto, il cerotto è stata una precauzione ulteriore da me voluta. Inusuale, ripeto. Solo una precauzione perché immaginavo che non rispettasse i tempi della degenza”.

Un luminare in materia di chirurgia maxillo-facciale odontoiatrica, Marco Finotti di Padova, smentisce categoricamente il dentista di Berlusconi: “Il cerotto con il trapianto osseo non c’entra assolutamente niente. Sono trent’anni che non interveniamo con incisioni sulla cute. La cicatrice è assolutamente interna. Un sostegno ai punti di sutura? Mi sembra improbabile, ma non conosco il caso nei particolari”. Un nuovo smacco per il premier, dopo lo scoop di ieri de Il Fatto Quotidiano sul tentativo di falsificare la data di nascita di Ruby e le infelici considerazioni su Mani Pulite espresse durante la conferenza stampa a margine del Consiglio dei Ministri per l'approvazione della riforma della Giustizia.

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