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Berlusconi: “Ho un piano per superare il 37% dei voti e vincere le elezioni”

Il Cavaliere ancora determinato a provare il colpaccio: “Sono ottimista, se si vota fra un anno ho un piano un po’ pazzo per vincere…”
A cura di Redazione
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Nonostante la decadenza dalla carica da senatore e nonostante con ogni probabilità fra qualche mese comincerà a scontare la pena ai servizi sociali, Silvio Berlusconi continua a manifestare la volontà di proseguire nel proprio impegno diretto in politica. E, dopo aver chiuso con Matteo Renzi un accordo per la riscrittura della legge elettorale e per l'impostazione del percorso di riforme istituzionali, rilancia: posso superare il 37% e vincere le prossime elezioni (che ormai è opinione comune si terranno nel 2015). Un pensiero affidato alle colonne del Corriere della Sera e al taccuino di Alan Friedman: "Ho una speranza, soprattutto se il voto arriverà tra oltre un anno, che da un lato il Partito democratico a guida Renzi, da un lato Forza Italia, possano operare in maniera tale da poter arrivare all’appuntamento della prossima campagna elettorale così forti da poter pensare di superare da soli la soglia del 37%".

Ma soprattutto il Cavaliere è convinto di poter vincere la consultazione elettorale e spiega di avere in serbo una "sorpresa": "Ho un progetto che deriva da quello che successe a me nel ‘94 e da tutte le esperienze di questi anni. Sarà una follia, ma io penso di poter arrivare a superare il 37. Ho già avuto un risultato del genere nel 2008, perché nella coalizione raggiungemmo un 46 e passa, e il mio partito arrivò al 37 e passa […] quel 37 già raggiunto, oggi diventa molto più difficile da raggiungere da parte di un solo partito. Ma io sono un ottimista e ho messo su un piano, forse un piano un po’ pazzo, ma io sono un cultore di Erasmo da Rotterdam". Non manca poi un passaggio molto negativo sul Governo Letta e su quella parte di Partito Democratico che "ha contro di noi una antica avversione che deriva dall’ideologia comunista". Mentre su Renzi, Berlusconi confida: "Renzi è un nuovo protagonista che è entrato di slancio nel panorama politico italiano e ha rinnovato il Partito democratico, che è sempre l’antico Partito comunista italiano, che ha cambiato tanti nomi ma è rimasto con le stesse persone, con le stesse sedi. Ha annunciato con coraggio e anche con un filo di arroganza, di voler rottamare tutti i vecchi campioni del partito. E l’ha fatto".

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