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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Berlusconi ha ritirato la sua candidatura a Presidente della Repubblica

Il leader di Forza Italia ha fatto il passo indietro e si è ritirato dalla corsa alla Presidenza della Repubblica. Ora il centrodestra dovrà trovare un candidato per il Quirinale, il vertice da remoto si è concluso.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Silvio Berlusconi ha annunciato il passo indietro nella sua candidatura a Presidente della Repubblica, lo si apprende direttamente da fonti di centrodestra mentre il vertice di coalizione si è da poco concluso. La rinuncia del leader di Forza Italia arriva, secondo quanto fa sapere il centrodestra, in nome della ricerca dell'unità del Paese. Sempre secondo quanto si apprende dal vertice, che si è svolto da remoto via Zoom, la linea di Berlusconi è fare una proposta condivisa del centrodestra che sia all'altezza e in grado di raccogliere il massimo consenso possibile.

L'annuncio ufficiale agli altri leader è stato dato dalla senatrice Licia Ronzulli, che ha partecipato al vertice insieme ad Antonio Tajani, mentre Berlusconi ha preferito restare in disparte affinché si potesse parlare liberamente di lui. O almeno così riferiscono le fonti di Forza Italia. Durante l'incontro ha preso parola proprio Ronzulli, leggendo una nota del leader di partito che annunciava – appunto – il suo passo indietro. Però, sempre nella nota, c'è un chiaro riferimento all'altro grande candidato di queste ore: "Draghi deve andare avanti" come presidente del Consiglio. Secondo Berlusconi, infatti, il suo ruolo a capo del governo è fondamentale per il futuro del Paese, soprattutto visto l'ottimo lavoro fatto finora.

Per Giorgia Meloni "la cosa più importante è l'unità della coalizione, abbiamo fatto un gesto di generosità per quest'unità". Secondo quanto viene riportato, la presidente di Fratelli d'Italia ha rincarato la dose sull'attuale presidente del Consiglio: "Diciamo no a Draghi no al Quirinale". Sulla stessa linea Ignazio La Russa, che avrebbe sostenuto che il centrodestra ha i numeri per eleggere il prossimo capo dello Stato e che non vuole Draghi. Per Matteo Salvini si tratta di una "scelta decisiva e fondamentale, Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra".

Alla fine dell'incontro, fonti della Lega hanno commentato: "Riunione decisiva del centrodestra e gesto fondamentale di Silvio Berlusconi per il bene del Paese e della coalizione". Poi hanno spiegato: "Nonostante il Cavaliere avesse i numeri, ha deciso un passo di lato con grande senso di responsabilità". Ora il centrodestra "è compatto ed è pronto a formulare diverse proposte di alto profilo su cui la sinistra non potrà porre veti come fatto nelle ultime settimane".

Sempre alla fine dell'incontro è arrivata anche la nota ufficiale di Fratelli d'Italia, che in parte ha smentito quanto filtrato durante l'incontro e riportato dalle fonti: "Abbiamo apprezzato il senso di responsabilità di Silvio Berlusconi, che a seguito della verifica che si era riservato di fare per accertare le effettive possibilità di elezione, ha rinunciato a offrire la sua disponibilità alla candidatura a Presidente della Repubblica – si legge nella nota – Abbiamo invece apprezzato assai meno le indiscrezioni uscite nel corso del vertice, che non corrispondono in alcun modo alla realtà".

"Durante la riunione non sono state formulate da alcuno specifiche proposte di candidatura né tantomeno sono stati posti veti di alcun genere. Piuttosto, durante la riunione, Fratelli d'Italia ha insistito affinché fosse chiaro che non auspica in alcun modo che la legislatura prosegua, come invece possono eventualmente ritenere le forze politiche della maggioranza – si legge ancora – Fratelli d'Italia resta ferma sulla necessità che il centrodestra esprima una o più candidature della propria area culturale, che rappresenta la maggioranza degli italiani. Se questo non fosse possibile, la nostra priorità e che vi sia un Presidente della Repubblica autorevole e capace di difendere l'interesse nazionale e la sovranità popolare. La questione di Mario Draghi al Quirinale, sulla quale non abbiamo espresso alcun giudizio, non è stata posta e sarebbe semmai problema che possono avere le forze che partecipano al suo governo".

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