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Berlusconi grida al “Golpe morale”: “Il popolo è il mio giudice ultimo”

Intervistato dal Foglio di Giuliano Ferrara, il Presidente del Consiglio sbotta contro l’élite boriosa dei magistrati: “È golpe morale, resisto. Il popolo è il mio giudice ultimo”, sarebbe in atto una persecuzione da Germania comunista con “inchieste farsesche”
A cura di Alessio Viscardi
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Intervistato dal Foglio di Giuliano Ferrara, il Presidente del Consiglio sbotta contro l'élite boriosa dei magistrati: “È golpe morale, resisto. Il popolo è il mio giudice ultimo”. Dopo aver visto “Le vite degli altri”, film premio Oscar andato in onda ieri su Rai2, il Premier Silvio Berlusconi afferma: “Inchieste farsesche, degne della Ddr”. Commentando le ultime notizie sul caso Ruby e sugli sms di Sara Tommasi, a Silvio Berlusconi non resta che sperare di trovare “un giudice a Berlino”. Torna a ribadire che i Pm di Milano non hanno competenza sulle indagini per prostituzione minorile e concussione e poi sovverte l'indipendenza dei poteri dello Stato, affermando che soltanto il popolo può giudicarlo: “Non ce la faranno a mettere a segno il loro golpe perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica”.

Il “golpe” messo in atto dai magistrati sarebbe sotto gli occhi di tutti i cittadini: “Stavolta c'è una coscienza pubblica diffusa dell'intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, il famoso golpe bianco, anche perché abbiamo un presidente che è un galantuomo, e allora ricorrono a quello che lei, caro direttore, ha chiamato golpe morale. È per questo che nel documento del Popolo della Libertà si parla di eversione politica. È un giudizio tecnico, non uno sfogo irresponsabile”, dichiara il Presidente Berlusconi.

Ecco i contorni del complotto giudiziario, così come delineati da Silvio Berlusconi: “Dalle cronache di questi giorni si capisce che i pubblici ministeri e i giornali o i talk show della lobby antiberlusconiana, che trascina con sé un'opposizione senza identità propria, si muovono di concerto: si passano le carte. Non si comprende in base a quale norma, come nell'inchiesta inaccettabile di Napoli; oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle ‘vite degli altri' che si faceva nella Germania comunista”.

Silvio Berlusconi afferma anche che l'Udc è fuori dai giochi e lancia un ordine per le prossime elezioni amministrative: “Gli esponenti dell'Udc devono uscire da tutte le giunte che governiamo noi”. Ordine recepito già dalla Regione Campania, pare che in una riunione a Montecitorio con il coordinatore nazionale del Pdl, Nicola Cosentino – indagato per associazione camorristica nei confronti del clan dei Casalesi, i Pm ne hanno chiesto l'arresto ma il Parlamento ha negato l'autorizzazione – tutti i membri della giunta regionale appartenenti al partito di Pier Ferdinando Casini sono stati sostituiti oppure hanno deciso di entrare nel Pdl.

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