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Berlusconi: “Mi vogliono distruggere”. E pensa a Fitto per organizzare le sue truppe

Un Silvio Berlusconi “deluso e amareggiato” torna a Roma e pianifica le prossime mosse: ma i margini di manovra restano ridottissimi.
A cura di Redazione
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A riportare l'umore del Cavaliere (che, a proposito, potrebbe finanche perdere tale onoreficenza) è Il Giornale, con un pezzo a firma di Francesco Cramer in cui si parla del suo ritorno "controvoglia" a Roma e del suo "umore che tende al nero". Del resto, Berlusconi sa benissimo che le possibilità che l'Aula del Senato si opponga alla sua decadenza dalla carica di senatore sono ridottissime e non appare poi sensato aspettarsi favori dal Partito Democratico. La lettura che fornisce il Giornale è quella di un Berlusconi furioso: "Ma come si fa a stare insieme se l'alleato ti pugnala alle spalle?», si sfoga con i suoi. Il pollice verso in Senato potrebbe quindi essere la miccia che fa deflagrare la bomba sotto il tavolo delle larghe intese. Già, ma i «ministeriali» pidiellini come si comporterebbero? Alfano, i ministri e i pezzi di partito che a lui fanno riferimento, sarebbero disposti a ingoiare pure l'assassinio di Berlusconi in nome della stabilità di governo?".

Intanto però si fanno sempre più consistenti le voci che vogliono in ascesa le quotazioni di Raffaele Fitto, uno dei fedelissimi del Cavaliere. I due questa mattina si sono incontrati a Palazzo Grazioli e, anche se il deputato pugliese non ha voluto rilasciare dichiarazioni, sembra che il confronto sia stato immaginato per pianificare le prossime mosse in vista di una inevitabile resa dei conti interna al partito. Del resto, le vicissitudini personali di Berlusconi hanno rallentato ma non cancellato la trasformazione del Popolo della Libertà, con il ritorno a Forza Italia ed una ridefinizione dei gruppi dirigenti. In questa ottica Berlusconi ha la necessità di serrare le fila e organizzare il fronte dei lealisti: di quelli cioè che sarebbero disposti ad andare fino in fondo, staccando la spina al Governo nel caso in cui l'Aula del Senato ratificasse la sua decadenza da senatore per effetto della legge Severino. E resta da capire solo da che parte starà Alfano.

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